ROMA - Le barriere architettoniche impediscono a moltissime persone con disabilità di partecipare alle funzioni liturgiche in un gran numero di chiese del nostro paese: perché su questo aspetto l'attenzione degli stessi sacerdoti e dei vescovi non è all'altezza della situazione? A chiederselo è Gennaro Palmieri, presidente della sezione di Trani dell'Uildm, l'Unione italiana per la lotta alla distrofia muscolare, che interviene nella vivace polemica che in questi giorni a Trani sta accompagnando l'atteso concerto che il noto cantante Elton John, insieme a Ray Cooper, dovrebbe tenere nella città pugliese il 22 settembre prossimo. Inizialmente previsto davanti alla cattedrale, il concerto - per il quale comune e provincia hanno assicurato un finanziamento complessivo di 60 mila euro - si terrà sul piazzale del Monastero di Colonna. Le polemiche sono nate da una serie di dichiarazioni rese da alcuni uomini di chiesa (due vescovi, un sacerdote) ad un sito internet (Pontifex.it) che si qualifica come "blog di apologetica e news cattoliche" e che raccoglie soprattutto "opinioni di vip, alti prelati e personaggi della politica" sui temi più disparati, con predilezione per le opinioni molto rigide sui temi etici e su quello dell'omosessualità in particolare. Nei commenti, si evidenziava con toni fortemente negativi l'omosessualità del cantante e la presunta offesa ai valori religiosi nel tenere il concerto di fronte alla cattedrale, invitando i credenti a diffidare da tale evento, evitando la propria partecipazione. Dichiarazioni che peraltro non avevano trovato riscontro nella posizione del vescovo della diocesi di Trani, Barletta e Bisceglie, mons. Giovan Battista Pichierri, che ricordando che "l'accoglienza non va mai rifiutata a nessuno" invitava semplicemente le istituzioni locali "a riflettere meglio sui luoghi in cui avvengono alcune manifestazioni", affermando che "la piazza del monastero è senz'altro uno spazio più adatto al concerto, oltre che ugualmente bello, rispetto alla piazza della cattedrale".
Palmieri prende comunque spunto dalle polemiche per evidenziare il problema dell'accessibilità delle chiese, domandandosi perché i sacerdoti che hanno espresso considerazioni critiche sul concerto di Elton John non si occupino di intraprendere le pratiche burocratiche per l'abbattimento delle barriere architettoniche in tutti i luoghi di culto, facendo così in modo che le persone disabili motorie possano accedere da sole in questi siti senza dover mortificarsi ed umiliarsi, senza dover essere "presi di peso e trasportati da volontari, come sacchi di patate". "Voglio intraprendere - scrive - la battaglia per la libera accessibilità in tutte le chiese di Trani delle persone con disabilità, fermo restante la salvaguardia architettonica e le autorizzazioni della Soprintendenza alle belle arti partendo proprio dalla nostra bella Cattedrale completamente interdetta ai disabili. Quale reato abbiamo commesso per non poter ammirare l'interno di questa maestosa opera? Sagrati sprovvisti di rampe d'accesso per i disabili, montascale inesistenti e neppure un bagno attrezzato per i disabili: recarsi in alcune chiese, per i portatori di handicap di Trani, è tutt'altro che facile. I progetti di adeguamento, in diversi casi, ci sono già, ma per realizzarli la Curia ha bisogno di soldi e autorizzazioni. Domenica dopo domenica, partecipare alla messa e agli altri riti religiosi, per i fedeli in carrozzella, resta un'impresa".
"Non è più tollerabile - continua il presidente Uildm di Trani - che luoghi come le chiese, tradizionalmente dedicati all'accoglienza verso tutti, in particolare verso chi è più in difficoltà, non siano accessibili alle persone con disabilità. Siamo arcistufi di ritrovarci la strada sbarrata da scalini e porte troppo strette anche quando la meta è la casa del Signore, non potendo partecipare alle funzioni religiose". "Prendiamo in considerazione - prosegue - il restyling eseguito alla chiesa di Santa Chiara: a tutto si è pensato, in fase d'opera, fuorchè ad abbattere le barriere architettoniche esistenti per dare a noi disabili ed anche a persone anziane, la possibilità di poter entrare tranquillamente nella Casa del Signore per raccoglierci in preghiera. Eppure la possibilità di risolvere l'inconveniente esisteva. Chi si è interessato? La Curia? Manco a pensarlo. Il direttore dei lavori? Idem con patate. Il parroco? Assente anch'egli. Poi però son tutti bravi a commentare il concerto di Elton John, il diverso". Certo, Palmieri fa notare che l'indifferenza totale da parte delle stesse persone disabili, "non unite per affrontare il problema", non aiuta la risoluzione della questione. Eppure - dice - in alcune chiese, ci vorrebbe solo un po' di buona volontà, posizionando una semplice pedana, amovibile". Ma "è proprio la mancanza di cultura e sensibilità la prima barriera da abbattere".