Quattro ori, quattro argenti e quattro bronzi nel medagliere azzurro ai mondiali disputati a Baie-Comeau. Fra i debuttanti, anche una conferma: quella di Fabrizio Macchi, ancora numero uno al mondo nella cronometro. Per il ciclista varesino l'ennesimo titolo: "E' stato un tragitto senza difficoltà, ero molto più tranquillo rispetto allo scorso anno"

Fabrizio Macchi

ROMA - Giù il sipario, si spengono i riflettori sui Mondiali di paraciclismo di Baie-Comeau, Canada. L'Italia di coach Mario Valentini ha cambiato residenza (da marzo 2009 è sotto l'egida della Federciclismo olimpica) ma non ha mutato la consuetudine di vincere, soprattutto quando gli eventi sono di portata agonistica. La spedizione italiana torna dal Canada con 12 medaglie sonanti, 4 ori, 4 argenti e 4 bronzi. Una prestazione in linea con quella degli ultimi mondiali Uci di ciclismo paralimpico, quando a Bogogno gli allori furono 11, con cinque ori, quattro argenti e due bronzi.

Tra i numeri uno del mondo in maglia azzurra, insieme ai debuttanti Andrea Tarlao ed al tandem dei fratelli Ivano e Luca Pizzi, spicca nuovamente Fabrizio Macchi, campione varesino delle due ruote già iridato a cronometro a Bogogno e qui alla riconferma sui 22,4 km. La media di marcia, di tutto rispetto: ben 37,9 km/h, sufficienti per mettersi alle spalle, con un distacco di ben 24'71", il francese bicampione paralimpico Laurent Thirionet.

La medaglia, per l'atleta della Asd U.C. Trevigiani si aggiunge ai 4 argenti e ai 4 bronzi mondiali, al bronzo olimpico, ai 3 argenti e 3 bronzi europei e ai 25 titoli italiani. Un palmares di tutto rispetto. Macchi sceglie il canale dei social network per commentare l'impresa: "Campione del Mondo! Sono troppo felice. Questa maglia - scrive sul suo profilo in Facebook - è della misura giusta per il mio nascituro (il fratellino del primogenito Thomas, atteso tra pochissimi giorni, dal nome ancora segreto, ndr)". Raggiunto poi al telefono, aggiunge: "Una gara che è andata liscia, dall'inizio alla fine, senza particolari difficoltà lungo il tragitto: mi ha aiutato molto la consapevolezza di aver già vinto lo scorso anno, e la preparazione ottima fatta a Roccaraso. Poim, rispetto a dodici mesi fa, ero più tranquillo. Grandi sono stati tutti i componenti del gruppo, comunque: abbiamo riportato 12 medaglie, non è cosa da tutti i giorni, e soprattutto molte sono venute da nuovi atleti, come Tarlao, Bargna, Fantoni, i fratelli Pizzi". (a cura del Cip)

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