LE RAGIONI DEGLI ABRUZZESI NON C'È FUTURO  SENZA UNA POLITICA ENERGETICA ALTERNATIVA

Negli ultimi giorni il sistema Confindustria e le imprese petrolifere operanti in Abruzzo hanno lanciato una campagna stampa per evidenziare i benefici delle estrazioni petrolifere.
Lo fanno perché sono consapevoli che gli abruzzesi, grazie all'opera disinteressata e partecipata di associazioni e comitati, sono fortemente preoccupati dalla deriva petrolifera che sta colpendo il  territorio ed il mare antistante la costa. Lo fanno ora, forti delle loro risorse economiche, dopo essersi sottratti per anni ai confronti pubblici.

-Il nostro territorio non  sopravviverebbe ad un incidente petrolifero. Il disastro ambientale ed economico provocato dal pozzo della BP, come  altri gravi disastri nel settore petrolifero, lo dimostra. Se nel Mare Adriatico si verificasse un incidente di portata anche molto più ridotta di quello del Golfo del Messico sarebbero compromessi l'ecosistema naturale marino-costiero e le stesse attività economiche di tutto l'Abruzzo.

-I dati ufficiali del Ministero dello Sviluppo Economico attestano che ad oggi il 51,07% di territorio abruzzese è interessato da richieste o concessioni di ricerca, estrazione o stoccaggio di idrocarburi. In questa porzione di territorio, 221 comuni sui 305 totali, risiede il 79% dell'intera popolazione abruzzese. Nel mare antistante la nostra costa ci sono 6.241,15 km quadrati ugualmente interessati da attività di ricerca ed estrazioni di idrocarburi. A fronte di tutto questo centinaia di Comuni, le Province e la stessa Regione si sono dichiarati contrari a questo tipo di interventi.
                                       Le industrie petrolifere vogliono imporre le loro scelte agli abruzzesi

-La prospettiva della petrolizzazione non porterà benefici occupazionali. Non ne porterà nessuno, aldilà della propaganda.  Sono più di 83.000 le aziende agricole (fonte ISTAT), migliaia sono i posti di lavoro nel turismo e nell'indotto. Questa economia verrà pesantemente danneggiata  come è già avvenuto in Basilicata nella Val d'Agri dove  la scelta petrolifera si è rivelata una  storia sporca, come spesso sporche sono  le storie legate allo sfruttamento petrolifero in ogni parte del mondo.   Per non parlare  dei gravi danni alla salute dei cittadini che queste scelte comportano.

                                                           Questo  gli Abruzzesi non lo vogliono


-Uscire dal petrolio è necessario.  Per raggiungere gli obiettivi dettati dall'  emergenza climatica, da una diffusa ingiustizia sociale e da una drammatica crisi economica bisogna cominciare a pensare un nuovo modello di sviluppo basato sulla riduzione dei consumi, sull'efficienza energetica, sulla diffusione delle fonti rinnovabili. É necessario  presupporre  un vero e proprio capovolgimento dell'attuale schema energetico e delle tecnologie produttive.  La crisi energetica che stiamo vivendo non è solo di carattere fisico ma anche politico: essa riguarda il rapporto tra energia e potere. Serve una politica che sappia gestire nell'interesse collettivo le risorse essenziali come l'energia e l'acqua, che sappia imporre un modello energetico-democratico partecipato.


L'ABRUZZO  HA BISOGNO  DI AFFRONTARE IL FUTURO  CON SCELTE CORAGGIOSE. È IMPOSSIBILE FAR COESISTERE LE RAGIONI DEL PETROLIO CON LE   SCELTE STRATEGICHE CHE LA NOSTRA REGIONE DA TEMPO HA CONDIVISO,  DESTINANDO IMPORTANTI TERRITORI A PARCHI, PUNTANDO SULLO SVILUPPO DELL'AGRICOLTURA E DEI SUOI PRODOTTI, VALORIZZANDO IL TURISMO COSTIERO E MONTANO, DIFFONDENDO NEL MONDO IL MARCHIO DI UN ABRUZZO A GARANZIA DI GENUINITÀ, DI RISPETTO DEL TERRITORIO E DELLE SUE DIVERSITÀ.
 
Lettera firmata da WWF, Legambiente, LAV, Agesci Abruzzo, Associazione Libera, Abruzzo Social Forum, Associazione Mare Libero, Abruzzo Crocevia, Punto pace Pax Cristi Pescara

Partner della formazione

ConfiniOnline fa rete! Attraverso la collaborazione con numerosi enti profit e non profit siamo in grado di rivolgere servizi di qualità a costi sostenibili, garantendo ampia visibilità a chi supporta le nostre attività. Vuoi entrare anche tu a far parte del gruppo?

Richiedi informazioni