Imponenti inondazioni nel Pakistan hanno causato una vasta crisi umanitaria. Le acque hanno inondato il nord-ovest del Pakistan e si stanno dirigendo verso sud. Circa 6 milioni di persone sono a rischio fame. Il WFP sta lavorando senza sosta, in condizioni climatiche difficili, per raggiungere la popolazione con assistenza alimentare vitale.

Islamabad - Le piogge monsoniche più forti che si siano abbattute in Pakistan negli ultimi 80 anni sono continuate anche nel fine settimana, peggiorando la situazione e frustrando gli sforzi dei soccorsi.
"Siamo particolarmente preoccupati per i bisogni di 600.000 persone nel nord della provincia di Khyber Pakhtunkhwa", ha detto il Direttore del WFP in Pakistan, Wolfgang Herbinger.
"Si possono raggiungere queste persone solo con gli elicotteri e per tre giorni, durante il weekend, a causa del maltempo, gli elicotteri non sono potuti partire." Vedi la mappa delle aree maggiormente colpite dalle inondazioni. Vedi altre mappe del Pakistan.Difficili sfide

Tuttavia, nonostante i temporali e le piogge, il WFP è riuscito a raggiungere oltre 340.000 persone nelle aree maggiormente colpite, con razioni di cibo di un mese. Il numero delle persone soccorse cresce ogni giorno con l'intensificarsi degli sforzi umanitari. Tra i peggiori disastri naturali nella storia del paese dell'Asia meridionale, stime indicano tra i 12 e i 14 milioni le persone colpite dalle inondazioni, sei milioni dei quali possono aver bisogno di assistenza alimentare nelle prossime settimane e mesi.
L'entità delle distruzioni e il perdurare del cattivo tempo hanno reso molto difficile l'opera dei soccorsi. Ponti crollati e strade interrotte hanno isolato grandi aree della provincia del Khyber Pakhtunkhwa (KPK), nel nord-ovest del Pakistan dove sono iniziate, la settimana scorsa, operazioni aeree per il trasporto di cibo vitale e medicinali.

Tuttavia, le forti piogge del fine settimana hanno lasciato a terra gli elicotteri, facendo crescere la preoccupazione che gli abitanti dei villaggi isolati possano esaurire i loro rifornimenti di cibo. Le operazioni aeree sono riprese lunedì grazie all'affievolirsi delle piogge, trasportando cibo alle comunità nelle valli dello Swat e del Kalam.Oltre agli elicotteri, le squadre del WFP hanno cominciato ad utilizzare anche i muli per trasportare rifornimenti di cibo in zone altrimenti irraggiungibili via terra e via aerea.

Risposta imponente
Il WFP è riuscito ad attivarsi velocemente, la scorsa settimana, grazie alle numerose ONG, sue partner, e alla sua lunga presenza sul territorio. Inoltre, un network di centri umanitari, alcuni dei quali con riserve di cibo, hanno permesso di distribuire rapidamente il cibo fin dall'inizio della crisi.Il WFP era già attivo nelle aree del nord-ovest del Pakistan, le prime ad essere colpite dalle inondazioni: l'agenzia fornisce cibo ad oltre 2,7 milioni di persone sfollate a causa della crisi lungo il confine con l'Afghanistan.

Il portavoce del WFP in Pakistan, Amjad Jamal, ha detto: "I residenti hanno pagato un alto prezzo in termini di vite umane e mezzi di sostentamento persi, forse però coloro che sono stati maggiormente colpiti sono quanti sono arrivati lì cercando rifugio portandosi pochissimo dietro."

Le piogge incessanti dell'ultima settimana hanno spinto le acque nelle province del Punjab, del Balochistan e del Sindh, nell'est e nel sud del paese, aggiungendo alla povertà e alla malnutrizione, presenti nelle aeree, la devastazione delle acque.

Per rispondere ai bisogni crescenti nel Pakistan, il WFP partecipa ad una squadra di 11 ONG sul campo e ha fatto appello ai suoi donatori affinché sostengano la massiccia operazione dell'agenzia.

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