In merito alla notizia apparsa su "La nuova Sardegna" di domenica 8 agosto 2010, relativa alla diagnosi di lebbra su un giovane nigeriano a Sassari, AIFO ricorda che ogni anno in Italia sono diagnosticati dagli 8 ai 10 casi di lebbra soprattutto tra le persone venute in Italia da altri paesi compreso gli italiani rientrati dopo molti anni all'estero.
Questo dato è assolutamente normale e non deve creare nessun allarmismo. La lebbra è una malattia a bassissima contagiosità e pertanto non costituisce rischio alcuno per la popolazione italiana.
L'AIFO esprime la propria solidarietà al giovane nigeriano a cui è stata diagnosticata la lebbra e invita il pubblico a non mettere in atto alcun atteggiamento discriminatorio nei suoi confronti. Oggi la lebbra è una malattia completamente curabile con i farmaci. Ogni anno vi sono circa 250.000 nuovi casi di lebbra nel mondo.
L'AIFO opera da 50 anni per la cura e la riabilitazione dei malati di lebbra in tutto il mondo, è partner dell'Organizzazione mondiale della sanità, organizza corsi di formazione per il personale sanitario sulla diagnosi e cura della lebbra, collabora attivamente con SIHAN, la Società Italiana di medici leprologi e collabora con il centro nazionale di riferimento presso ospedale San Martino di Genova gestito dal prof. Enrico Nunzi.