Le piogge monsoniche continuano ad abbatersi sul Pakistan. Secondo i partner sul campo dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), la pioggia si sta abbattendo sulle zone del nord della valle di Swat nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa.
La ricca regione agricola intorno a Barikot è stata fortemente danneggiata dalle inondazioni che hanno fatto esondare il fiume Swat. 22 dei circa 25 ponti dello Swat sono stati inghiottiti dalle acque che stanno scorrendo giù verso i fiumi Kabul e Indo.
Alcuni contatti dell'UNHCR che si trovano a Barikot riferiscono di carenza di cibo e medicine. Mancano inoltre l'energia elettrica e il gas. In molte aree l'acqua potabile non è disponibile visto che molti pozzi sono pieni di fango.
Fin dal mattino, piogge scroscianti si sono riversate sulla capitale del Pakistan, Islamabad, inondando torrenti e canali. Il monsone attuale ha dato origine al peggior diluvio che la la regione ricordi negli ultimi 80 anni.
L'UNHCR ha come obiettivo iniziale quello di assistere più di 350mila tra le persone più vulnerabili colpite dalle inondazioni. L'agenzia ha fatto una stima provvisoria delle necessità, e sta chiedendo più di 21 milioni dollari per rispondere ai bisogni urgenti delle perosne colpite dalle alluvioni, compresi i rifugiati afghani e le comunità pakistane di accoglienza.
Con centinaia di migliaia di sfollati senza un riparo adeguato, cibo e acqua, le amministrazioni locali e le agenzie umanitarie sono impegnate in una corsa contro il tempo per raggiungere le comunità colpite, mentre strade e ponti posizionati in punti chiave sono interrotti.
Secondo la Federal Flood Commission, più di 248mila case sono state distrutte o danneggiate e 1.380.000 acri (558.000 ettari) di terreni coltivati sono stati inondati. Più di 10mila vacche sono morte nel corso degli ultimi otto giorni.
Nelle province del Khyber Pakhtunkhwa e di Balochistan, oltre 12mila tende dell'UNHCR sono state finora distribuite insieme a migliaia di altri aricoli, come teloni di plastica, coperte, taniche e set da cucina, nell'ambito di uno sforzo coordinato di risposta umanitaria che coinvolge il governo, le Nazioni Unite e le ONG.
Sabato 7 agosto l'UNHCR riceverà dal Fondo Saudita per lo Sviluppo alunci aiuti di primo soccorso, tra cui 25mila tende, 380mila coperte, 126mila teloni di plastica, 100mila materassi e 25mila set da cucina insieme a 20mila razioni alimentari per il Ramadan.
Beni di primo soccorso dell'UNHCR sono stati distribuiti da partner accuratamente selezionati come la Community Motivation and Development Organisation (CMDO), Sarhad Rural Support Program (SRSP) ed il Centre for Excellence in Rural Development (CERD), così come il governo centrale e partner provinciali.
Le persone colpite dalle piogge monsoniche hanno riferito ai team dell'UNHCR di essre stati costretti a fuggire dalle loro case perchè colpiti da veri e propri muri d'acqua. Decine di migliaia di case sono state distrutte o gravemente danneggiate. Le famiglie hanno perso tutte le loro riserve di cibo, animali e oggetti personali.
Alcune delle persone colpite dalle inondazioni sono agricoltori che temono che i loro proprietari ricostruiranno prima le loro case, lasciando i mezzadri nelle tende fornite dall'UNHCR per il prossimo futuro. Quelle famiglie che hanno le case ancora intatte le hanno comunque trovate piene di fango con i propri oggetti personali e le riserve di cibo completamente rovinati.
"Non abbiamo un posto dove stare, ora ci siamo sistemati in una scuola ma una volta che la scuola riaprirà dopo la pausa estiva che cosa ci accadrà e dove potremmo andare? Abbiamo perso la nostra casa e non abbiamo i soldi per affittarne una casa" ha detto al team dell'UNHCR una donna alloggiata in una scuola vicino a Peshawar.
Alcuni famiglie di sfollati - utilizzando gli aiuti che sono stati donati - hanno allestito accampamenti di fortuna sullo spartitraffico lungo l'autostrada Islamabad -Peshawar, nei pressi del fiume Kabul.
Il mandato principale dell'UNHCR è quello di proteggere i rifugiati, ma l'organizzazione ha sempre risposto positivamente alla richiesta di assistenza umanitaria per la popolazione locale di Khyber Pakthunkhwa e del Balochistan. Sono circa 1,5 milioni i rifugiati afghani che vivono presso le comunià colpite dai monsoni in Pakistan e che hanno trovato riparo nel Khyber-Pakhtunkhwa e nel Balochistan nel corso degli ultimi tre decenni. Si stima poi che siano oltre 700mila gli sfollati dai combattimenti nella valle dello Swat e in altre aree durante lo scorso anno.
I quattro villaggi di rifugiati afghani di Munda, Hajizai, Utmanzai e Azakheil nei distretti di Charsadda, Peshawar e Nowshera sono stati gravemente danneggiati dale inondazioni. Negli insediamenti colpiti vivono circa 10mila famiglie di rifugiati.
Più a sud, nella provincia di Sindh, funzionari del governo del Pakistan hanno ordinato l'evacuazione dei villaggi lungo la valle dell'Indo. Le autorità hanno creato 400 campi di accoglienza per gli evacuati e stanno utilizzando 30 imbarcazioni per facilitare le evacuazioni. Le autorità della provincia di Sindh hanno avvertito che sabato e domenica ci potranno essere nuove pesanti alluvioni.