Caro Concetto,
"La guerra dimenticata" ricordi quest'articolo? Te lo allego perchè tu possa rileggerlo...perchè? Perchè non è cambiato nulla da quando te lo inviai 2 anni or sono!!! E' sempre la stessa "guerra dimenticata" da tutti.
In questi ultimi mesi abbiamo assistito a manifestazioni di piazza, dibattiti su tutte le reti televisive, articoli su tutte le testate giornalistiche, confronti e scontri su...l'Islam, la guerra in Iraq; fiumi d'inchiostro sulla Palestina, Israele, il Libano, la Turchia, l'Iran....non una sola parola sulla Repubblica Democratica del Congo e sulle centinaia di morti, sui 1,7 milioni di sfollati, sulle uccisioni, violenze sessuali perpetrate su bambine e donne....saccheggi e distruzioni di decine di villaggi...Una tragedia umanitaria di dimensioni apocalittiche....passata sotto silenzio!!!
Tu sai che noi operiamo nel basso congo dove la situazione è relativamente tranquilla ma le notizie che ci comunicano i nostri amici concordano con quello che si può leggere dai resoconti degli inviati di Vita Magazine, una delle pochissime testate che pubblicano notizie sui "sud del mondo". Si trova ogni sabato in edicola ma lo si può consultare anche online.
Sai, normalmente sono fiera e orgogliosa di essere italiana...ma in momenti come questi...mi vergogno di esserlo perchè il nostro paese è sempre più "fazioso e di parte"; i nostri partiti politici (tutti indistintamente) sono "faziosi e di parte"; i nostri "pacifisti" sono "faziosi e di parte". Ancora una volta devo constatare che ci sono "guerre di serie A e guerre di serie B"; ci sono "guerre che fanno odiens e guerre ignorate" sulle quali non val la pena di spendere neanche una parola...E' triste, è amaro, è vergognoso...infatti mi vergogno e chiedo perdono ai miei amici congolesi, sopratutto ai bambini che abbiamo adottato, che stiamo facendo studiare per dar loro una "speranza in più", ai quali diciamo che è fondamentale l'incontro di tante culture, razze e religioni per avviare un dialogo onesto e costruttivo che ci faccia "crescere insieme senza più incomprensioni e faziosità".Ma...intanto in Congo qualcosa si muove.
Il 18/12/2005 si è svolto il primo referendum per approvare o meno la prima Costituzione congolese, primo atto per le prime Elezioni democratiche che si svolgeranno a giugno di quest'anno. Anche se ha votato solo il 60% è un risultato enorme per il Paese. C'è uno sforzo anche economico (422 milioni di dollari) della comunità internazionale (quindi anche l'Italia) oltre che umano per far si che la democrazia possa finalmente entrare di diritto nella storia di questo martoriato paese, nel quale bisogna fare i conti non solo con "i signori della guerra" che non vogliono perdere il controllo del territorio ma anche con i regolari dell'esercito congolese che rubano, saccheggiano e uccidono per pochi dollari (sorte toccata al nostro amico e fondatore padre Alphonse Kavenadiambuko nel 2003).Le radici dei conflitti di questo paese risalgono a tempi lontanissimi e sono stati sottovalutati per anni dalla comunità internazionale, la quale peraltro ha continuato a "saccheggiarne" il sottosuolo (è il paese più ricco in assoluto di tutta l'Africa).Ma è necessario "voltare pagina" e rendersi conto che la stabilità del mondo intero dipende moltissimo dalle prossime elezioni. E allora...parliamone, scriviamo, organizziamo cortei, manifestazioni, dibattiti in qualunque sede e sotto qualunque ideologia e bandiera...pubblicizziamo non solo le elezioni nei nostri "paesi democratici e liberi" ma anche e sopratutto quelle che avvengono in quei paesi dove si vota liberamente per la prima volta. Grazie della tua attenzione.Rita Busè.