La Regione lancia il progetto "Paesaggi & Identità" contro l'edilizia selvaggia. Stanziati 5 milioni di euro, fra 6 mesi l'elenco delle opere da abbattere. L'assessore Tripodi: «Cambiamo registro» LEGAMBIENTE: «Siamo con voi» E Punta Perotti va giù. Abusivismo edilizio diffuso, più del 60% delle coste soggette a erosione, paesaggi aggrediti da ecomostri, fiumi che non riescono più ad arrivare al mare e poi "si vendicano". È la Calabria che l'assessore all'Urbanistica e Governo del Territorio della Regione, Michelangelo Tripodi, intende far dimenticare avviando il progetto "Paesaggi & Identità" di lotta all'edilizia selvaggia. Il progetto prevede l'identificazione degli ecomostri attraverso un gruppo di lavoro coordinato da Renato Niccolini dell'Università Mediterranea. Dopo l'identificazione si passerà alla fase operativa che prevede non solo l'abbattimento, ma prevede anche la riqualificazione, la rigenerazione, il ripristino e il mascheramento delle strutture che deturpano il paesaggio. Un primo elenco degli "ecomostri" sarà pronto fra 6 mesi ed entro 18 mesi sarà pronta la mappatura e il monitoraggio del territorio. Per iniziare sono stati stanziati 5 milioni di euro che vanno ad aggiungersi al finanziamento regionale di 380.000 euro. «Siamo consapevoli che con questa iniziativa andremo a toccare interessi e metteremo in crisi rendite consolidate - ha detto l'assessore al territorio Michelangelo Tripodi -, ma in Calabria si sta cambiando registro e questo è il segnale che il territorio avrà un ruolo centrale nella politica della Regione». Nel mirino del gruppo di lavoro ci sono soprattutto le coste, con particolare attenzione alla zona di Sibari, Rossano e Corigliano dove - ha spiegato Niccolini - è particolarmente diffusa l'urbanizzazione. Sotto accusa anche la zona di Praia Mare, dove negli anni Settanta è stata costruita sulla collina prospiciente all'isola di Dino un complesso. «Di sicuro - ha detto Rosaria Amantea - un ecomostro è l'hotel che dovrebbe sorgere entro il 2007 sempre a Praia Mare di fronte all isola di Dino». Tutti d'accordo poi nel contrastare la creazione di "Europaradiso": un mega centro avveniristico pubblicizzato come "Las Vegas in Calabria". «Questo ecomostro - ha detto Pieroni - dovrebbe essere realizzato da un gruppo con capitali svizzero-israeliano e olandese nella foce del Neto, uno delle zone a protezione speciale».

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