Thomas Sankara, il padre della rivoluzione burkinabé assassinato durante il colpo di Stato del 1987, riuscì a completare un programma di scolarizzazione e di vaccinazione per l'infanzia, nonché riforme economiche per assicurare l'autonomia finanziaria e alimentare del paese.
Tutto questo in soli quattro anni di presidenza, periodo che ha lasciato un ricordo indelebile nella popolazione. A novembre il Burkina, dove la popolazione giovane è all'80-90% analfabeta, affronterà le elezioni presidenziali.
L'agenzia di stampa Agimondo pubblica un'intervista a Blandine Sankara, sorella del presidente che aveva risollevato le speranza negli anni Ottanta. Questo compleanno "dovrebbe essere un'occasione per chiederci che cosa abbiamo veramente conquistato in questo mezzo secolo - racconta all'agenzia di stampa - e dove sia l'indipendenza, visto che siamo ancora così strettamente legati al nostro colonizzatore". La donna ricorda nell'intervista il fondamentale ruolo delle ong internazionali per lo sviluppo del Burkina: "Il nostro obiettivo è fare rete con coloro che pensano che aiutare l'Africa voglia dire anche contribuire alla trasformazione della mentalità, non solo portare aiuti materiali" aggiunge Blandine Sankara.
CIAI è presente nel paese dal 1994 con vari progetti, sia nelle zone rurali che in quelle urbane. I programmi sviluppati hanno l'obiettivo di diffondere la scolarizzazione, sostenere le ragazze madri e promuovere progetti sanitari per migliorare le condizioni di vita dei bambini e delle loro famiglie. Tra questi ultimi, il progetto condotto in due reparti pediatrici, permette di garantire assistenza e cura di bambini HIV positivi e di aiutare le madri a non essere emarginate dalla società e dalla stessa famiglia. Anche con un sostegno a distanza è possibile contribuire alla crescita e allo sviluppo delle comunità burkinabè.