30 luglio 2010 - Sono 2,5 milioni i lavoratori tessili impiegati nelle fabbriche destinate all'export, e sono soprattutto donne. In queste ultime settimane dilaganti proteste stanno scuotendo l'industria tessile bengalese e migliaia di lavoratori sono scesi in piazza per chiedere che l'attuale salario minimo da fame sia triplicato per arrivare a 27 centesimi di euro all'ora.
Il governo risponde con una violenta repressione dei lavoratori, e anche di una delle più autorevoli organizzazioni per i diritti umani partner della Clean Clothes Campaign, il Bangladesh Center for Worker Solidarity (BCWS). Dietro le quinte probabilmente la mano oscura degli ex-militari manager di una fabbrica tessile dove i lavoratori stanno cercando di formare un sindacato libero proprio con il supporto del BCWS.
"Una storia tragica e violenta" secondo Deborah Lucchetti presidente dell'organizzazione equosolidale Fair e coordinatrice in Italia di Abiti Puliti, "che mette a nudo ancora una volta le condizioni inumane in cui lavorano migliaia di lavoratori che producono per i marchi internazionali". "I lavoratori hanno diritto di ricevere un salario dignitoso che deve essere garantito dal governo e dalle imprese multinazionali che devono pagare prezzi più alti ai fornitori" continua Lucchetti.

La Clean Clothes Campaign si sta mobilitando per sostenere i lavoratori in lotta e fermare gli attacchi contro gli attivisti per i diritti umani del BCWS, la cui incolumità è in pericolo dopo il pestaggio e le minacce di morte ricevute da uno dei suoi membri Aminul Islam.

Per approfondimenti
http://www.abitipuliti.org/node/251


Per contatti Deborah Lucchetti - Fair / Campagna Abiti Puliti - cell. 338.1498490

La Clean Clothes Campaign lavora con più di 200 organizzazioni partner nel mondo per migliorare le condizioni di lavoro e sostenere il rafforzamento dei lavoratori nell'industria dell'abbigliamento globale.La Clean Clothes Campaign ha coalizioni nazionali operative in 14 paesi europei; il lavoro di solidarietà internazionale attraverso il sistema delle azioni urgenti è possibile grazie al sostegno dell'Europe Aid's Protection of Human Rights Defenders e del Sigrid Rausing Trust. In Italia la Clean Clothes Campaign è rappresentata da FAIR, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Coordinamento Nord/Sud del Mondo e Manitese con l'adesione di altraQualità, Assobotteghe,Gas Birulò, Ctm-Altromercato, Fondazione Culturale Responsabilità Etica, Libero Mondo, Rete Radie Resch.

Partner della formazione

ConfiniOnline fa rete! Attraverso la collaborazione con numerosi enti profit e non profit siamo in grado di rivolgere servizi di qualità a costi sostenibili, garantendo ampia visibilità a chi supporta le nostre attività. Vuoi entrare anche tu a far parte del gruppo?

Richiedi informazioni