Trascorsi sette mesi dal terremoto che devasto' Haiti, Medici Senza Frontiere presenta il rapporto 'La risposta di Msf all'emergenza: scelte, ostacoli, attivita' e finanziamenti'. Un documento in cui la ong descrive il suo di soccorso agli haitiani. Il sisma del 12 gennaio ha distrutto il 60% delle strutture mediche di un Paese dove il servizio sanitario era già inaccessibile alla maggior parte della popolazione.
L'organizzazione, ad Haiti da 19 anni, pote' intervenire immediatamente assistendo la popolazione nelle proprie strutture e in accampamenti temporanei; allestendo ospedali da campo e un ospedale gonfiabile.
Grazie al lavoro di 3.000 operatori umanitari, tra personale haitiano e internazionale, ha fornito cure mediche a oltre 173.000 pazienti ed eseguito oltre 11.000 interventi chirurgici nel periodo tra il 12 gennaio e il 31 maggio.
Attualmente gestisce 19 strutture sanitarie con piu' di 1.000 posti letto in varie localita'. "Oggi, per gli haitiani l'assistenza medica e' migliorata e le cure sono certamente piu' accessibili per la popolazione", ha detto Stefano Zannini, capo-missione di Msf a Haiti. Nel rapporto anche uno sguardo al futuro.
"Ci vorranno molti anni prima che il Paese possa rimettersi in piedi", ha detto Unni Karunakara, presidente internazionale della ong, il quale ha ribadito che Msf e' determinata a fare la propria parte per gli haitiani. La sfida piu' immediata per l'organizzazione e' quella di creare strutture sanitarie permanenti.

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