Vienna, 21 luglio 2010. La mancata disponibilità di aghi sterilie condom in carcere è una violazione dei Diritti umani, oltre che unproblema di salute pubblica. Lo hanno spiegato chiaramente i redattoridi Lancet, presentando a Vienna il numero monografico della rivista("Hiv in people who use drugs"). Lo ha ribadito Julio Montaner, chairdella Conferenza e direttore della International Aids Society (IAS),oltre che primo firmatario della Dichiarazione di Vienna.

E ancora una volta l'Unodc, l'Ufficio Onu su Droga e Crimine, haripetuto la necessità per le carceri di misure di prevezione basatesull'evidenza, ovvero disponibilità di condom e siringhe sterili. Econsegnato un "toolkit" con informazioni e indicazioni in merito, conl'obiettivo, ha spiegato Christian Kroll, coordinatore globale perl'Hiv/Aids, di fare pressione sui governi nazionali perché si decidanoad affrontare un problema sanitario e sociale solitamente occultato permotivi di opportunità politica.

In Italia la prevalenza in carcere delle persone sieropositive èstimata, dall'Istituto superiore di Sanità, al 7,5 per cento È unapercentuale enormemente superiore a quella riferita alla popolazionegenerale (in Italia le persone sieropositive sono circa 180mila) e aquelle di altri Paesi (negli Usa è dell'1,5%, dati del dipartimento diGiustizia). E tra i tanti morti nelle patrie galere, negli ultimi seimesi si contano almeno 6 detenuti sieropositivi.

La prevenzione in carcere di Hiv e altre patologie trasmissibili(tubercolosi, epatiti) tramite condom e aghi sterili non èfantascienza: si fa da anni in tutte le carceri della Spagna, inSvizzera si sta espandendo a tutti gli Istituti penitenziari, programmispecifici ci sono in Scozia, e sono circa 60 i Paesi nel mondo chehanno tali programmi. L'evidenza della loro efficacia è ampiamentedocumentata.

Anche l'Italia, dove la maggioranza delle persone detenute ètossicodipendente, deve prendere atto di tale evidenza, procedendoalmeno con una valutazione della reale dimensione del problemasanitario in carcere, in riferimento all'Hiv/Aids e non solo. Anche inItalia le persone detenute devono avere accesso alla medesimaassistenza sanitaria cui hanno diritto tutti gli altri cittadini.

Solo procedendo su questa strada, la distanza dell'Italia con laVienna, e con lo slogan della Conferenza "Rights here, right now",potrà essere accorciata.

Il diritto alla salute è un Diritto umano. E vale per tutti.

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