«Per vincere la sfida di una ripresa che si presenta senza aumento degli occupati occorre finalmente delineare - in applicazione dell'accordo "Linee guida per la formazione 2010" - un piano formativo nazionale che aggiorni le competenze dei disoccupati, adeguandole al fabbisogno del mercato del lavoro». E' quanto sostengono le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani commentando i risultati del rapporto sul mercato del lavoro presentato dal Cnel.

Secondo Maurizio Drezzadore, responsabile del dipartimento lavoro delle Acli, «malgrado il dato sorprendente sulla crescita degli ordinativi dell'industria italiana» - che a maggio, rivela l'Istat, sono aumentati del 26% tendenziale, segnando la migliore performance dal 2005 - «rimane netta la percezione che i tempi e la velocità della ripresa non saranno in grado, nel breve periodo, di riassorbire il calo occupazionale prodotto in questi ultimi due anni». Ancora nel 2010, del resto, è prevista dal Cnel una discesa dell'occupazione dello 0,4%.

Come vincere allora la sfida di una ripresa che si presenta senza incremento degli occupati? Per Drezzadore occorre dare «concreta e urgente attuazione all'accordo "Linee guida per la formazione 2010" sottoscritto unitariamente dal governo a tutte le parti sociali nel febbraio scorso, per dispiegare un grande progetto formativo che aggiorni le competenze dei disoccupati ed in particolare dei giovani e delle donne adeguandole al fabbisogno del mercato del lavoro. Non dobbiamo dimenticare infatti che nel mentre continua a crescere la disoccupazione le imprese lamentano di non aver trovato, nell'anno trascorso, 80 mila profili professionali, soprattutto sul versante dell'industria manifatturiera». «Costruire una forte sinergia tra formazione e mercato del lavoro - conclude il responsabile delle Acli per il lavoro - può essere la ricetta più giusta per evitare che anche in questa crisi si creino bacini di disoccupazione di lunga durata così come spesso è accaduto in passato».

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