Come il federalismo demaniale inciderà sulla fisionomia del nostro Paese? Cosa prevede realmente il decreto legislativo licenziato dal Consiglio dei

Ministri nella seduta del 20 maggio che disciplina il trasferimento dei beni demaniali dallo Stato centrale alle amministrazioni locali?

Quali sono i rischi, quali i vantaggi? Quali e  quanti sono i beni realmente interessati?

Per rispondere a queste domande il Touring Club Italiano ha chiamato a raccolta le principali associazioni che in Italia si occupano di difendere e valorizzare il patrimonio culturale e ambientale. Michele Vanellone del Cai, Costanza Pratesi del FAI, Giovanni Losavio di Italia Nostra, Andrea Poggio di Legambiente e Stefano Lenzi del WWF si sono riuniti ieri per confrontare idee e visioni sul federalismo demaniale. Padroni di casa il neopresidente Franco Iseppi e il direttore generale del Tci, Fabrizio Galeotti, che hanno rispettivamente introdotto e concluso i lavori coordinati da Massimiliano Vavassori, direttore del centro studi Tci.

Il risultato dell'incontro è l'avvio di un gruppo di lavoroche, da ora in poi, interagisce con le Istituzioni e "vigila" - con il supporto di Soci e cittadini - affinché il trasferimento dei beni dello Stato non si riduca a una mera svendita, ma si traduca in una messa a valore sociale e non solo economica del patrimonio nazionale. A beneficio della collettività e non di pochi.

 Touring Club Italiano, Cai, FAI, Italia Nostra, Legambiente e WWF - ognuno con la propria storia e la propria identità - si trovano, per la prima volta, uniti in difesa del Paese e del suo patrimonio più prezioso.

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