L'Assemblea Generale dell'Onu ha votato ieri la costituzione di un "Consiglio per i diritti umani" in sostituzione della discreditata Commissione Onu- Il Consiglio è stato approvato con 170 voti a favore e nonostante l'opposizione degli Usa - che con Israele, le isole Marshall e Palau - hanno votato contro, mentre si sono astenuti Bielorussia, Iran e Venezuela. Cuba ha votato in favore, sebbene quattro sue proposte di emendamenti siano state respinte. Costituito da 47 Paesi, il Consiglio - che avrà sede a Ginevra - agirà come dovrà contribuire a individuare i responsabili di abusi ed aiutare i Paesi a stilare leggi in materia dei diritti.
L'amministrazione Bush aveva annunciato la sua opposizione e richiesto di rinegoziare l'intero progetto. Ma le maggiori organizzazioni per i diritti umani, da Amnesty International a Human Rights Watch, hanno sostenuto una rapida approvazione della bozza per evitare ulteriori "rinvii". Riunendosi almeno tre volte all'anno il Consiglio consentirebbe di reagire in maniera più rapida ed efficace alle violazioni dei diritti umani e renderebbe più difficile ai paesi responsabili di gravi violazioni di farne parte. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annana ha salutato la creazione del nuovo Consiglio come una decisione "storica" che aiuterà a migliorare la vita di milioni di persone: si tratta - ha detto Annan che per primo aveva proposto la creazione del nuovo organismo - "di un'occasione quanto mai mecessaria per far dare vita ad un nuovo inizio nell'impegnmo per la tutela dei diritti umani nel mondo".
Il nuovo Consiglio avrà 47 paesi membri eletti dall'Assemblea generale invece dei 53 dell'attuale Commissione per i diritti umani, che si riunisce sei settimane l'anno a Ginevra. Ha regole di accesso più severe, e sarà in grado di prendere tempestivamente posizione sulle crisi. Si riunirà tre volte l'anno, e ogni sessione durerà almeno dieci settimane. I paesi accusati di violare sistematicamente i diritti umani potranno essere sospesi dal consiglio con il voto di due terzi dell'assemblea generale. Gli Stati Uniti erano insorti per primi contro la commissione di cui facevano parte paesi come Siria e Libia, denunciati dal dipartimento di stato americano per frequenti abusi.
Il progetto di riforma è stato presentato un anno fa dal segretario generale dell'Onu, Kofi Annan che, come detto, ieri ha parlato di «risoluzione storica». Il blocco dei paesi in via di sviluppo tuttavia si è schierato contro un elemento fondamentale del piano di Annan: l'elezione dei nuovi membri del Consiglio per i diritti umani con almeno due terzi dei votanti. Il presidente dell'assemblea generale Jan Eliasson ha negoziato un compromesso: la maggioranza sufficiente sarà di 96 voti, cioè della maggioranza dei membri dell'assemblea, compresi gli assenti. «Finalmente - ha dichiarato ieri Eliasson - l'Onu si è dotata di un organismo che sosterrà i principi espressi dalla dichiarazione universale dei diritti umani». Il nuovo Consiglio dovrà essere materialmente eletto il prossimo 9 maggio e si riunirà propbabilmente non prima del 19 maggio per la prima volta, a Ginevra. La creazione del nuovo organismo è stata appoggiata da 12 premi Nobel per la pace, incluso l'ex presidente Usa Jimmy Carter. [GB]
Fonte: Unimondo