«Potenziare e rilanciare la social card come strumento di contrasto alla povertà assoluta». Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani commentano i dati diffusi oggi dall'Istat sull'andamento della povertà in Italia nel corso del 2009 e rilanciano la proposta presentata nei mesi scorsi a Milano di una "nuova social card" di importo maggiorato ed estesa a tutti i cittadini poveri, senza limiti di età né preclusioni verso gli stranieri stabilmente residenti.
Per il presidente delle Acli Andrea Olivero «il fatto che la povertà assoluta rimanga stabile, su numeri alti, rende ancor più logico e necessario un intervento strutturale. La social card introdotta dal governo ha rappresentato, pur con tutti i suoi limiti, la prima misura nazionale contro la povertà introdotta in Italia». Le Acli hanno consegnato la loro proposta articolata di riforma della social card agli uffici del Ministero del Lavoro e delle politiche socali: «Ora è auspicabile - dice Olivero - che il Governo trovi il coraggio di investire di nuovo su questo strumento cercando un dialogo con le forze d'opposizione: su questo tema siamo convinti che una riforma bipartisan sia possibile e doverosa».
«Se poi la povertà assoluta non è cresciuta come si temeva - ha concluso il presidente delle Acli - va riconosciuto il merito a istituzioni, organizzazioni sindacali e sociali che in questa crisi hanno avuto il coraggio di innovare, riformando nella pratica gli ammortizzatori e mettendo in campo forme concrete di solidarietà. Proprio per questo ci aspettiamo che ora si stabilizzino le buone pratiche, dando finalmente al Paese gli strumenti necessari a contrastare stabilmente l'esclusione sociale».
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