Da cosa nasce la petizione che avete lanciato? A. Popescu: "La petizione sul diritto all'adozione internazionale dei bambini rumeni che non sono richiesti in adozione nazionale per causa dell'età', dello stato di salute o etnia si propone di realizzare l'interesse superiore del bambino - il diritto a una famiglia - residente in un paese firmatario della Convenzione dell'Aja. La nostra richiesta è indirizzata alla società civile rumena e ai rumeni residenti in tutte le parti del mondo.
Dobbiamo raccogliere almeno 100 000 firme per la modifica della Legge n. 273/2004, sul regime giuridico dell'adozione.
Questo immane sforzo non sarebbe stato necessario se il Primo ministro della Romania non avesse respinto, il 16 ottobre 2009, il Memorandum in cui l'Ufficio Rumeno per le Adozioni (ORA) chiedeva al Governo rumeno la riapertura delle adozioni internazionali a favore dei bambini che non sono richiesti in adozione nazionale per motivi di età, stato di salute, etnia.Sono rimasta stupita dalla dichiarazione del presidente della Romania a Bruxelles il 22 aprile 2010 sulla legge dell'adozione. "Indifferentemente dalla lobby che si fa a Bruxelles e non solo a Bruxelles, fin quando io sarò il presidente, la legge dell'adozione non cambia"? Solo allora ho capito che il presidente della Romania è l'unico presidente di un paese europeo che calpesta il bisogno di migliaia di orfani rumeni, condannando oltre 70000 bambini abbandonati a una vita in istituto senza il calore di una famiglia."
Cosa chiedete alle istituzioni rumene?A. Popescu:
La petizione sul diritto all'adozione internazionale dei bambini abbandonati che non sono richiesti in adozione nazionale richiede al Parlamento della Romania la riapertura delle adozioni internazionali, in accordo con le Convenzioni internazionali sul Diritto del fanciullo , di cui la Romania è parte contraente e la creazione di un quadro giuridico per il monitoraggio dei bambini adottati, che possa garantire che l'adozione internazionale viene nell'interesse superiore del bambino.
Quante e quali le associazioni che la sostengono?A. Popescu:Le ONG che sostengono la petizione promossa dell'Associazione Catharsis, offrendo insieme supporto morale e materiale ai bambini e giovani in difficoltà. sono:- l'Associazione "Samariteanul milos" e "Fundatia pentru Copii abandonati" che da 15 anni forniscono servizi di assistenza, crescita ed educazione ai bambini abbandonati, con supporto economico da Germania e Svizzera.-L'associazione "Asociatia Tinerilor", Asociatia de Servicii Sociale "SCUT" e l'Associazione "Un pas spre viitor" si occupano dai giovani usciti del sistema di protezione, fornendo consulenza e supporto all'istruzione e all' integrazione sul mercato di lavoro.
La "Fundatia Rafael Codlea" si occupa di bambini con problemi motori, sostenuti economicamente dall'Olanda;- la Fondazione "Sunshine Romania" si occupa di bambini disabili (autismo, ritardo grave).- la Fundazione "GE - RÒ', fornisce servizi medicali agli adolescenti con sclerosi multipla; hanno sostegno finanziario dalla Germania;- L'Associazione Pro Democratia (l'ufficio di Brasov) si occupa di rafforzare la democrazia a livello nazionale ed internazionale attraverso la promozione della partecipazione civile.Dopo aver lanciato la petizione si sono unite anche altre ONG, come:- la Fundazione Prietenii Copiilor di Bucarest, che fornisce servizi di prevenzione all'abbandono, desistituzionalizzazione ed integrazione familiale e di promozione dell'adozione-l'Associazione Pro Adoptie di Cluj Napoca ed "Asociatia Tinerilor" di Prahova.
Quali le attività di lobby previste per avere adesioni alla raccolta firme?A. Popescu:In primo luogo, a livello locale, cerchiamo di promuovere una presenza costante sui media. È stato sviluppato e diffuso un comunicato stampa ai vari organi di informazione ed è stata indetta una conferenza stampa sulla campagna in corso. Settimanalmente sono state pubblicate nella stampa locale casi eccezionali di giovani che hanno vissuto il dramma dell'abbandono e certo informiamo la comunità sulla campagna in corso.
Attualmente stiamo portando avanti l'attività di raccolta firme in undici città. Speriamo di riuscire a coinvolgere anche altre ONG nel sostenere questa importante battaglia".