Lucca - Nel 2009 il numero delle persone che si sono rivolte ai Centri di Ascolto della Caritas è cresciuto del 39%, passando da 635 a 883. È il preoccupante dato emerso dalla presentazione del rapporto elaborato dalla Caritas Lucca in collaborazione con la Fondazione Volontariato e Partecipazione (Fvp) presentato oggi (lunedì 28 giugno 2010) presso l'Oratorio S. Giuseppe alla presenza dell'Arcivescovo di Lucca Mons. Italo Castellani. Una crescita esponenziale a cui le strutture diocesane hanno dato risposte concrete, mettendo in campo più di 4 milioni di euro prevalentemente erogati in servizi da parte dei volontari, pacchi spesa, vestiario, mense e contributi economici grazie anche all'8 per mille diocesano.
"I dati che restituiamo con il lavoro di questo rapporto - commenta Donatella Turri, direttrice della Caritas Lucca - vogliono portare ad un'attenzione condivisa lo scenario che Caritas ha incrociato in questi mesi così difficili di crisi economica e di impoverimento diffuso per una larga fascia della popolazione. È dall'ascolto attento che discende la scelta di prendersi cura e noi vogliamo confrontarci con il mondo del lavoro, della politica, della cultura, e portarci dentro le istanze più marginali".
"Gli effetti sociali della crisi - afferma il direttore della Fvp Riccardo Guidi - si sono sentiti con forza anche nel territorio diocesano nel 2009 e non sono cessati nel corso 2010. I dati del Dossier costituiscono peraltro la "punta dell'iceberg" sotto il quale sta un mutamento e un allargamento del fenomeno delle povertà. La ricerca che abbiamo svolto insieme alla Caritas dimostra quanto il tessuto sociale sia sempre più vulnerabile a fronte di eventi critici. I dati raccolti interrogano seriamente la politica. Occorre analizzare le nuove povertà e rinnovare l'intento e gli strumenti per combattere le diseguaglianze. Non solo per ragioni etiche: vivere in un paese iniquo infatti genera disaffiliazione, sfiducia e insicurezza, componenti letali per la stessa economia".
I dati sono stati raccolti grazie al sistema di messa in rete degli Osservatori Diocesani della Toscana (Mirod) nei 18 Centri di Ascolto (Lucca e Piana,. Valle del Serchio e parte della Versilia) del territorio diocesano, di cui 14 già in rete. Delle 883 persone che si sono rivolte ai CdA, solo 193 (il 21,86%) sono stati coloro che si sono ripresentati dopo un periodo di assenza di almeno un anno, a fronte di ben 690 i nuovi casi. La maggior parte sono donne (il 65%), come noto più esposte ai fenomeni di povertà, ma anche la componente maschile è in costante crescita (sono stati il 35% nel 2009 ed erano il 25% nel 2008).
Per rispondere alle situazioni di disagio, oltre alle risorse e alle attività ordinarie, la Diocesi sta mettendo in campo tramite la Caritas diversi progetti speciali: "Mamme tutor", portato avanti in collaborazione con il Comune di Capannori, per un'azione di accompagnamento a situazioni con genitori in difficoltà; il "Progetto Maternità", attivo dal 2001 che permette un'integrazione di circa 100 euro del reddito delle mamme in difficoltà fino al primo anno di età del bambino; con "Rete Solidale" la Caritas, quando necessario, anticipa parte dei contributi che il Comune di Lucca eroga a situazioni di emergenza; "Bella di niente" è invece formazione per donne italiane o immigrate per sviluppare abilità manuali o artistiche. Di particolare rilievo il progetto del microcredito, strumento efficace che consiste nel prestare a tasso zero somme di denaro per rilanciare famiglie in difficoltà sulla base di bisogni o progetti specifici. Grazie al sostegno e alla collaborazione di Banca Etica, nel corso del 2009 sono stati erogati 41 prestiti per un totale di 61.102 euro di cui 27 (20.102 euro) gestiti direttamente dalla Caritas e gli altri, con importi, superiori da Banca Etica.
APPROFONDIMENTI TEMATICI
Quella di mezzo la fascia d'età più colpita
Oltre il 50% di coloro che si presentano a chiedere aiuto ha un'età compresa fra i 35 e i 54 anni. La fascia in assoluto più popolosa è quella fra i 35 e i 44 anni (31,6%): è durante questo periodo che normalmente le famiglie lucchesi si trovano a doversi fare carico di molte spese legate alla costruzione di un percorso familiare autonomo rispetto alla famiglia d'origine e spesso con figli piccoli. Basta un incidente di come la perdita del lavoro, ad aprire le strade verso la povertà da cui non è facile risollevarsi se si considera che il mercato del lavoro predilige forza lavoro al di sotto dei 35 anni. Gli italiani si presentano in genere ai CdA in età più avanzata, mentre gli stranieri sono tendenzialmente più giovani.
A rischio quando le famiglie si dividono
La presenza di fratture nel nucleo familiare, dovuti a lutti o separazioni, costituisce una delle principali cause di impoverimento materiale, spesso aggravato da quello relazionale. Una prospettiva che riguarda spesso donne con bambini piccoli. Il 20,29% delle donne sono separate o divorziate, così come è quasi l'8% la percentuale di vedove che non riescono più ad andare avanti.
Sempre più italiani nella spirale della povertà
Quella italiana è la nazionalità che con più frequenza si rivolge ai CdA: il 40% seguita da quella marocchina (20%), rumena (13,7%), dello Sri Lanka (8,61%) e albanese (3,85). La quota di individui di nazionalità italiana che si presenta agli sportelli era il 17,5% nel 2008, ed è più che raddoppiata. Fra gli stranieri, quasi il 50% è in possesso di regolare permesso di soggiorno, mentre gli irregolari risultano l'11,65% del totale. Se solo quasi il 30% degli italiani che chiedono aiuto sono coniugati, oltre il 65% di quelli stranieri risulta appartenere ad un nucleo familiare unito.
Casa e lavoro: le variabili determinanti
Il 67,7% delle persone che si presentano ai Centri di Ascolto è disoccupato, anche se la quota di persone con lavoro che chiedono aiuto è in crescita: i disoccupati erano l'81% nel 2008: anche con un lavoro spesso non si è in grado di far fronte alle esigenze proprie e della propria famiglia. Pure il grado di istruzione non è una garanzia: quasi l'80% ha concluso la scuola dell'obbligo e oltre il 30% ha almeno un diploma di scuola superiore. Per quanto riguarda il numero di figli per persona, la maggior parte sono poco numerosi con al massimo due figli (quasi il 74%). Determinante è la condizione abitativa: solo il 9,4% possiede una casa di proprietà e il 10,5% è invece residente presso case di edilizia popolare. La quota più alta è rappresentata da persone in affitto (circa il 50%). Casa di proprietà e edilizia popolare sono due orizzonti difficili per i cittadini stranieri: hanno questa opportunità solo, rispettivamente, il 6% e il 2,63% di loro. Infine anche la condizione di anziani è sempre più precaria: sono l'11% del totale.
La voglia di rimettersi in gioco
Dall'analisi dei bisogni delle persone che si rivolgono alla Caritas, emerge come preponderante la richiesta prioritaria di un lavoro (50%): dimostra una spiccata tendenza a non volersi adagiare ad una situazione di assistenzialismo cronico, ma ad immettere nuovamente nei circuiti di inclusione sociale. Un dato che riguarda di più gli stranieri (57,73%) che gli italiani (38,14%). Questo fattore è confermato dalla bassa quota di coloro (9%) che chiedono sussidi economici diretti. Circa il 20% presenta invece la necessità di beni e servizi materiali.
Uno strumento prezioso per capire le dinamiche
Il rapporto della Caritas contiene anche un'interessante riflessione condotta dai ricercatori insieme ai volontari e agli operatori dei Centri di Ascolto che permette di leggere la congiuntura economica alla luce dei bisogni delle persone accolte ed elaborare prospettive di uscita dalla povertà e il ruolo, spesso determinante, che hanno i CdA sia per l'aiuto immediato ai bisogni materiali, sia per comprendere e sostenere le persone a risollevarsi dalle situazioni di disagio. Presenti nel dossier anche tutti gli indirizzi e recapiti dei 18 Centri del territorio diocesano così come quelli di distribuzione alimentare, di vestiario, mobilio, nonché le mense, i dormitori e le altre organizzazioni di accoglienza.
Per scaricare il rapporto in pdf: www.diocesilucca.it
Link diretto al pdf:
www.diocesilucca.it/documenti/Caritas_-_Primo_ascolta_2010%5B1%5D.pdf