Diamo voce alla pace. Questo lo slogan alla base della giornata nazionale per un'informazione e comunicazione di pace, prevista proprio per oggi 10 marzo. 24 ore per parlare di pace, un evento importante, soprattutto in un momento delicato come quello che stiamo vivendo. La giornata è promossa da Tavola della Pace, Coordinamento nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani, Federazione Nazionale Stampa Italiana ed Usigrai. Oltre 150 iniziative, incontri, dibattiti, spettacoli ed altre manifestazioni si svolgeranno oggi in ben 125 città di quasi tutte le province italiane. Un incontro degli operatori della comunicazione e degli operatori di pace si svolgerà a Roma, presso la Sala del Consiglio Provinciale di Palazzo Valentini. L'appello "Diamo Voce alla Pace" ha raccolto l'adesione di 610 organizzazioni dell'associazionismo, del volontariato, di scuole e di Comuni, Province e Regioni. «Il 10 marzo sarà un grande giorno per la pace e la democrazia del nostro paese» ha dichiarato Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace. «Con questa straordinaria giornata di mobilitazione, chiediamo al mondo dell'informazione e della comunicazione e in particolare alla Rai servizio pubblico, di fare spazio alla pace e agli operatori di pace. Chiediamo un'informazione di qualità al servizio dei cittadini, più informazione dal mondo sul mondo. In un tempo in cui si istiga allo scontro dell'inciviltà e delle religioni; in un periodo in cui lo scontro politico si alimenta non del libero confronto sulle idee e sui fatti ma di accuse e menzogne, scegliere di "dare voce alla pace" significa anche impegnarsi a difendere la libertà e la democrazia nel nostro paese. Il 10 marzo sarà una giornata di denuncia della gravità della situazione, ma anche di proposta per tutti. La diffusione della cultura e la costruzione di una politica di pace per l'Italia è responsabilità di tutti e di ciascuno. È urgente un cambio di mentalità e una più ampia assunzione di responsabilità». Questi i motivi della manifestazione di oggi: 1. denunciare la falsa idea della pace che spesso viene alimentata dai media; 2. denunciare l'assenza di una vera informazione sui problemi della pace e su chi opera per la pace nel mondo; 3. mettere al centro del confronto elettorale i problemi della pace e dell'informazione; 4. denunciare il grave stato dell'informazione in Italia; 5. difendere e rafforzare il ruolo di servizio pubblico della Rai; 6. promuovere l'incontro e la collaborazione tra operatori dell'informazione, della comunicazione e operatori di pace; 7. riflettere sulle responsabilità dei mezzi di comunicazione per la diffusione della cultura di pace.

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