"Subito una Commissione indipendente ed un accordo internazionale per l'invio di aiuti umanitari a Gaza" per il Presidente Burlando alla fiera equosolidale genovese.
Dal commercio equo ligure e dai produttori palestinesi una richiesta "fine dell'embargo umanitario alla popolazione civile di Gaza"

Genova, 4 giugno 2010
Pesano troppo quei nove morti nelle acque internazionali di fronte alla costa della Striscia di Gaza, così come le sofferenze inflitte ad una popolazione civile da un embargo che, giustificato da motivi di sicurezza, sta determinando una situazione di emergenza umanitaria.

Per questo oggi, alle 13.30 ad EQUA, la Fiera ligure del commercio equo e solidali, le organizzazioni eque hanno invitato il Presidente della Regione Liguria Burlando ad un pranzo a base di couscous."E' un fatto gravissimo, come riconosciuto dalla comunità internazionale" ha dichiarato il Presidente Burlando al margine dell'iniziativa, "che segna un ulteriore isolamento di Israele. Un attacco incomprensibile che ha provocato la perdita di vite umane che si aggiunge all'impossibilità per le organizzazioni pacifiste di portare aiuti umanitari. E' comprensibile la necessità di un controllo degli scambi, ma la situazione ad oggi sta diventando inaccettabile".

Due le proposte del presidente Burlando "una commissione indipendente che sia in grado di appurare i fatti in modo trasparente" e che si stabilisca "una regola di comportamento tra Israele e la Comunità internazionale che permetta, in condizioni di adeguata sicurezza e di controllo, alle organizzazioni pacifiste di poter portare a Gaza aiuti umanitari e sanitari"."Il piatto di cous cous che simbolicamente abbiamo offerto al Presidente Burlando" ha aggiunto Roberta Greco, portavoce di Equa "vuole dimostrare come, attraverso relazioni economiche basate sull'equità ed il rispetto reciproco sia possibile seminare una cultura di pace.

Oggi, giornata di sensibilizzazione internazionale su Gaza" continua Roberta Greco, "Equa ed il commercio equosolidale ligure che da anni lavorano con produttori palestinesi si vogliono caratterizzare come uno spazio di rilancio del tema della pace e del rispetto dei diritti umani e per chiedere la fine dell'embargo umanitario".

Un rapporto tra organizzazioni liguri e produttori palestinesi che si è concretizzato con la presenza di Shadi Mamhoud responsabile dell'organizzazione PARC alla veleggiata equosolidale della scorsa primavera.

"Vogliamo ringraziarvi per il vostro sostegno" dichiara Shadi Mahmoud di PARC da Ramallah, in Cisgiordania "vorremmo ricordarvi come dall'inizio dell'embargo alla Striscia di Gaza nel 2006, le donne che avevano prodotto il couscous per i consumatori equosolidali italiani abbiano perso il loro lavoro e stiano vivendo in condizioni di miseria.
Questo è dovuto all'inumana imposizione di Israele che può essere fermata solamente se tutti insieme condanniamo la politica di occupazione israeliana".PARC e Shadi Mahomoud di unisce al Presidente Burlando ed alle organizzazioni liguri nel richiedere "un'indagine internazionale sull'atto criminale, il processo per i responsabili e l'immediata cessazion

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