La fine dell'anno scolastico è tempo di bilanci: anche per iI progetto "Diritto alla scuola, diritto al futuro", realizzato dalla Comunità di Sant'Egidio con il sostegno del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che chiude in questi giorni il secondo anno di attività.In questo caso, il bilancio è ampiamente positivo. In questi due anni sono stati infatti pienamente centrati gli obiettivi del programma: prevenzione e contrasto dell'evasione scolastica; promozione di una piena partecipazione degli alunni Rom alla vita della scuola; prevenzione dell'intolleranza ed educazione alla convivenza tra diversi.
Lo dicono i dati: la frequenza scolastica dei bambini rom, nelle scuole coinvolte, è salita di 21,3 punti percentuali: dal 51,1% al 72,41%;i minori rom hanno partecipato attivamente con molti bambini delle scuola a laboratori pomeridiani per favorire l'incontro e l'apprendimento;i corsi di docenza aggiuntiva, opportunamente attivati dalle insegnanti per migliorare il rendimento scolastico, hanno visto una buona frequenza e si sono rivelati un successo.
Ma lo ha detto, in maniera eloquente, anche la festa che si è svolta sabato 29 maggio a Largo Agosta, nel quartiere di Centocelle, che ha visto insieme bambini e famiglie, senza troppe distinzioni tra italiani, immigrati e rom. "Vivere insieme è possibile": il titolo dell'evento non è rimasto soltanto scritto sullo striscione multicolore, ma è diventato una realtà che, iniziando dalla scuola, si allarga a tutto il tessuto sociale.
Molti gli artisti e i gruppi che si sono esibiti per l'occasione, dal coro multietnico di bambini Se?sta Voce all'Ensemble pour la Paix, vincitore del concorso europeo Music Against Poverty 2009, i cantanti e i ballerini della Filipino Musical Academy, dai musicisti rumeni della Roma Orchestra alle ragazze del campo di via dei Gordiani che si sono esibite con balli tradizionali rom.