Prestigiacomo: «In Italia rilevato un illecito ambientale ogni 43 minuti»«L'Italia è un paese in cui le forze dell'ordine rilevano un illecito ambientale ogni 43 minuti». Lo ha affermato il Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo presentando il Primo Rapporto sul Contrasto all'illegalità ambientale.
«Nel 2009 - ha spiegato il ministro - sono stati effettuati oltre 12 mila controlli in cui sono state riscontrate attività illecite, con oltre 10 mila persone denunciate, 188 arresti e circa 2800 sequestri.
Significa che ogni giorno dello scorso anno in media sono state accertate oltre 30 illegalità ambientali, ogni giorno denunciate 29 persone, effettuati 7 sequestri e che ogni 2 giorni una persona è stata arrestata».
La presentazione del rapporto è avvenuta presso la sede del Ministero dell'Ambiente ed ha visto la partecipazione dei massimi rappresentati dei corpi dello stato impegnati nel contrasto all'illegalità ambientale: Il comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri generale Leonardo Gallitelli; il comandante del corpo forestale dello stato ing. Cesare Patrone; il Comandante generale del Corpo Capitanerie di Porto - Guardia Costiera, ammiraglio ispettore capo Raimondo Pollastrini; il Capo di stato maggiore del comando generale Guardia Di Finanza, generale Michele Adinolfi; il Vice capo vicario della Polizia di Stato prefetto Nicola Izzo.
Il Comandante del terzo reparto operazioni della Guardia Di Finanza, Giuseppe Vicanolo. E' intervenuto anche l'on. Gaetano Pecorella, presidente della Commissione Parlamentare d'Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti.
«Le ecomafie - ha detto Prestigiacomo - rappresentano il fronte più preoccupante e complesso, perché se un'organizzazione criminale svolge il suo business in campo ambientale, i rifiuti tanto per fare l'esempio più comune e frequente, può farlo solo entrando in relazione con il sistema produttivo e con le istituzioni; con chi produce i rifiuti da smaltire e con chi dovrebbe controllarne e verificarne il corretto smaltimento.
E' una attività di tipo mafioso che contamina la parte sana della società creando un intreccio legalità/illegalità spesso difficile da dipanare, moltiplicando il numero dei soggetti coinvolti, anche estranei alle cosche, e provocando con criminale indifferenza enormi conseguenze sull'ambiente, le falde, i territori, gli ecosistemi.
Non a caso i casi di inquinamento del suolo, cartina tornasole principale del racket dei rifiuti, rappresentano la fonte di reati più gravi che ha indotto quasi il 90% degli arresti effettuati nel 2009, ben 163 con 2759 denunce a fronte di 1652 controlli che hanno rivelato azioni illegali».
«Nel rapporto - ha rilevato ancora il Ministro - i dati del 2009 vengono paragonati a quelli del 2008. Dalla comparazione emerge una sostanziale stabilità del numero delle illegalità rilevate, che anche nel 2008 hanno superato le 12 mila, ma un incremento del 31% degli arresti, del 17 % dei sequestri e del 13% delle denunce. Ciò significa, credo, che si sono affinate le capacità investigative e la capacità dello stato di andare a fondo nella repressione delle illegalità, nelle individuazione di legami, intrecci, responsabilità.
Ciò significa che nelle forze dell'ordine oltre all'impegno che non è si è mai attenuato, oltre al senso di sacrificio di cui tutti dobbiamo essere grati a questi uomini ed a queste donne che lavorano per noi, per la legalità del nostro paese, si sono rafforzate anche competenze, conoscenze, professionalità specifiche.
Capacità operative qualificatissime che traducono l'impegno politico del governo sulla tolleranza zero in materia di illeciti ambientali in azioni concrete di repressione e prevenzione i cui risultati sono evidenti». In conclusione il ministro ha annunciato che nell'ambito delle azioni di informazione sul SISTRI, il sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, che diventerà operativo dalla prossima estate è stato realizzato uno spot televisivo che ha come testimonial Alberto Angela, testimonial di un sistema, appunto il SISTRI, che punta alla trasparenza ed alla legalità.