Oggi, nel mondo, un miliardo di personevive sotto la soglia di povertà e ha un reddito inferiore a duedollari al giorno! Questa povertà estrema è associata alla mancanzadi occupazione o a salari troppo bassi ed è aggravata dalle pessimecondizioni dei luoghi di lavoro, dal mancato rispetto dei diritti deilavoratori e dall'assenza di ogni forma di protezione sociale.

Il concetto di Lavoro Dignitoso èstato espresso per la prima volta dall'OIL nel 1999, nel dichiarareche creazione di occupazione produttiva e Lavoro Dignitoso sonoelementi chiave per sradicare la povertà.

Come definito dalla World Commission onthe Social Impacts of Globalisation (OIL - Feb. 2004), il LavoroDignitoso è un lavoro in condizioni di libertà, sicurezza, dignitàed uguaglianza a cui vengano corrisposte adeguata retribuzione eprotezione sociale e nella dichiarazione finale del UN World Summit(Sett. 2005) 150 leaders mondiali hanno dichiarato il LavoroDignitoso un obiettivo centrale per le politiche nazionali edinternazionali.

Il sostegno dell'Unione Europea èconfermato nella Comunicazione della Commissione n°249 del 2006,Promuovere la possibilità di un lavoro dignitoso per tutti.Contributo dell'Unione alla realizzazione dell'Agenda per ilLavoro Dignitoso nel mondo, che dichiara: L'UE [?] sostiene laratifica e l'applicazione effettiva da parte di tutti i paesi delleconvenzioni in tema di diritti sociali fondamentali. L'Unione puòcontribuire specificamente a promuovere il lavoro dignitoso [?]sviluppando un dialogo politico con le regioni e i paesi terzi. LaCommissione ha già preso iniziative concrete [?] raggiungendo alivello europeo un consenso per quanto riguarda lo sviluppo e l'avviodi dialoghi sull'occupazione con i paesi asiatici o dell'Americalatina.


COSTRUIAMO LA DIGNITA'

IPSIA, ARCS, Progetto Sviluppo, ISCOS eProgetto Sud, le strutture di cooperazione internazionale di ACLI,ARCI, CGIL CISL e UIL, che operano in più di trenta paesi del Suddel Mondo, concordano che il lavoro e la partecipazione ai processieconomici, sociali e politici sono il fondamento per lo sviluppodelle persone, delle comunità e dei paesi. Attraverso il lavoro lepersone possono realizzare le proprie aspirazioni; soddisfare ipropri bisogni individuali e collettivi; contribuire alla crescitasociale ed economica del paese e alla re-distribuzione dellaricchezza su scala globale.

La campagna Combattere la povertà:lavoro dignitoso e partecipazione sociale vuole mostrare l'impegnodi solidarietà internazionale del sindacato e delle grandiassociazioni italiane che non si basa su sentimenti caritatevoli oassistenzialistici; ma sulla convinzione che nei paesi in via disviluppo, come in Italia, le organizzazioni dei lavoratori e le retidi cittadinanza attiva sono il motore dello sviluppo, che nasce dalrispetto e dalla crescita dei diritti umani, sociali, politici,culturali e del lavoro.

I 12 milioni di iscritti ai sindacatiin Italia, però, non conosco la cooperazione allo sviluppo portataavanti dalle proprie strutture attraverso la promozione su scalaplanetaria del Lavoro Dignitoso, di modelli e processi dipartecipazione sociale che in Europa costituiscono le fondamentadella società.

Le insicurezze e le difficoltà chevive la nostra società rispetto alla stabilità economica, allaprecarietà del lavoro, al fenomeno migratorio possono determinarereazioni sempre più negative e di scarsa disponibilità adaffrontare in modo responsabile e partecipato le sfide dello svilupposostenibile, per tutti.

Per questo, promuovere azioni diinformazione e di riflessione nei luoghi di lavoro, nel tessutoassociativo italiano, sugli obiettivi, sulle buone pratiche e sullenecessità che tutti si sentano soggetti attivi della cooperazioneinternazionale, è la priorità che questa iniziativa vuole assumere.

La campagna, attraverso dibattiti sultema del Lavoro Dignitoso nel Nord e nel Sud del Mondo, mostrefotografiche, proiezioni di film e documentari, diffusione dimanifesti e depliants, mette l'accento sulla necessità di unimpegno comune per combattere ed eliminare le cause della povertà:la cattiva governance nei PVS, lo sfruttamento del lavoro el'emarginazione sociale, l'esclusione delle donne dalla vitapubblica, sociale ed economica, i limiti e le difficoltà dellasocietà civile dei PVS ad organizzarsi ed incidere sulle politichelocali, nazionali e internazionali.

www.lavorodignitoso.it
Iscos tel. 0644341280,arpaia@iscos-cisl.org


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