GINEVRA, 24 maggio 2010 - Azione perla Salute Globale accoglie positivamente il "Codice di condottasull'assunzione degli operatori sanitari" approvato in questigiorni nel corso dell'Assemblea Mondiale della Sanità, tenutasi aGinevra e appena conclusasi.
Il Codice, il secondo redatto ad oggidall'OMS, nasce per rispondere all'urgenza di tamponarel'emorragia sanitaria nei Paesi in via di Sviluppo, caratterizzataanche dalla sempre maggiore fuga del personale sanitario locale versoi Paesi del Nord del Mondo. Si stima infatti che nei Paesi in via diSviluppo manchino circa 4,3 milioni di operatori sanitari perriuscire a fornire una risposta adeguata ai bisogni sanitari locali.
Il Codice è stato approvato dopo annidi negoziati e potenzialmente rappresenta un'azione importante edecisiva per favorire il raggiungimento entro il 2015, data fissata alivello internazionale, degli Obiettivi del Millennio per la Salute:ridurre di due terzi la mortalità infantile; ridurre di due terzi lamortalità materna e garantire l'accesso universale alla saluteriproduttiva; contrastare la diffusione dell'Hiv/Aids, dellamalaria e di altre malattie gravi.
L'importanza e il valore del Codicerischiano però di infrangersi contro la sua natura prettamentevolontaria, che lo rende un semplice invito purtroppo facilmenteignorabile.
"Il Codice è un importantericonoscimento del fatto che un adeguato staff sanitario è la linfadei sistemi sanitari nazionali. Ma se il Codice non verrà rispettatodagli Stati membri dell'OMS, rischia di essere solo una frecciaspuntata. Dovrà essere attuato in ogni sua parte affinché i paesipiù poveri possano fare progressi nella lotta alla povertà e per larealizzazione del diritto alla salute", dice Annalisa Stagni,Advocacy Officer di CESTAS, Ong partner italiano di Azione per lasalute globale insieme ad AIDOS.
L'Unione Europea può e deveimpegnarsi per rafforzare il Codice
L'Unione Europea e gli Stati membrisono tra i maggiori donatori di aiuti e allo stesso tempo sono tra imaggiori datori di lavoro degli operatori sanitari dei paesi in viadi sviluppo. Sono quindi, in questo momento, i primi chiamati a farsì che il Codice venga realmente rispettato o addiritturarinforzato. Hanno infatti la possibilità di dare concretezza alCodice destinando lo 0,1% del PIL in aiuti allo sviluppo per lasalute e impegnarsi affinché il 25% di tale somma venga speso permigliorare le condizioni di lavoro, i salari, la qualitàdell'istruzione di medici, infermieri e ostetriche ne paesi in viadi sviluppo.
Stop al drenaggio di operatori sanitaridai Paesi in Via di Sviluppo
Al momento l'Europa laurea 173,800medici all'anno, contro i 5,100 dell'Africa. Tuttavia, la carenzadi personale sanitario in Europa e le limitazioni nelle assunzionifanno sì che gli stati membri cerchino di attrarre personalesanitario dai Paesi in via di sviluppo. I Paesi europei possono edevono colmare le proprie carenze a livello sanitario trovandosoluzioni che non vadano a pesare negativamente sul già precarioequilibrio sanitario del Sud del Mondo, riducendo l'impatto deicosiddetti ?fattori di attrazione' nei flussi migratori di staffsanitario dai paesi più poveri.
La crisi della forza lavoro impiegatain sanità in Africa
Sebbene il 24% delle malattie del mondoè localizzabile in Africa, qui è operativo solo il 3% della forzalavoro mondiale impiegata in sanità. La scarsità di operatorisanitari rappresenta il maggior ostacolo per il raggiungimento degliObiettivi di sviluppo del Millennio per la salute e Azione per laSalute Globale evidenzia il paradosso maggiore al quale si staassistendo: si cerca e si vuole di fornire cure alle popolazionidei Paesi in via di Sviluppo senza medici, ostetriche e infermieri inloco.
In conclusione, Azione per la SaluteGlobale ritiene fondamentale, sempre nel pieno rispetto del dirittodei lavoratori di migrare, che sia i paesi ricchi che quelli poverirendano prioritario il rafforzamento dei sistemi sanitari locali eche si impegnino nell'attuazione del Codice di Condotta al fine diformare e favorire la permanenza degli operatori sanitari laddove cene è più bisogno.
Per maggiori informazioni: AnnalisaStagni, Global Health Advocacy Officer, CESTAS, +393405818179
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Azione per la Salute Globale è networkeuropeo fondato nel 2006 da 15 Ong con l'obiettivo di promuoverel'impegno internazionale per migliorare la salute del Sud delmondo. In Italia partecipano al network le Ong AIDOS e CESTAS.
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