Roma, 24 maggio 2010 - AMREF Italiaesprime grande soddisfazione per l'approvazione all'unanimità,da parte dell'Assemblea dell'Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS), del Code of Practice on the International Recruitment ofHealth Personnel, il nuovo codice internazionale per il reclutamentodi personale sanitario che punta a regolare e contenere la migrazionedi medici e infermieri qualificati africani verso i Paesi del Norddel mondo, attraverso meccanismi che rafforzano al tempo stesso isistemi sanitari di provenienza di questi professionisti.

«Il nuovo codice - sottolinea GiuliaDe Ponte, responsabile advocacy di AMREF Italia - è uno strumentoindispensabile per rispondere alla crisi del personale sanitarioafricano. In un continente in cui complessivamente ci sono molti menomedici rispetto alla sola Italia, si verifica contemporaneamente unavera e propria emorragia di personale sanitario, che decide spesso diemigrare nei Paesi ricchi del Nord attratto dalla prospettiva dimigliori condizioni di vita e di lavoro. Questa "fuga deicervelli" comporta un costo altissimo per il continente dalpunto di vista economico e ancora di più in termini di negazione deldiritto alla salute per centinaia di migliaia di cittadini africani».

L'Africa deve sostenere il peso del24 per cento delle malattie globali, ma ha solo il 3 per cento delpersonale sanitario mondiale, pagato con meno dell'un per cento delbudget globale per la salute, e ogni anno perde ventimila tra medicie infermieri specializzati che decidono di emigrare. Il nuovo Codice,pur riconoscendo il diritto individuale di migrare alla ricerca dimigliori condizioni di vita, offre una serie di principi che ciascunPaese può adottare per mitigare gli effetti negativi dellamigrazione di personale sanitario sui sistemi sanitari dei Paesi diprovenienza.

«Come per ogni accordo internazionale- aggiunge De Ponte - ora la sfida sta nell'effettivaapplicazione del nuovo Codice, che richiederà il monitoraggioattento non solo da parte dell'OMS e di tutti gli stati membri, maanche della società civile. Nonostante il Codice sia uno strumentodi natura volontaria, contiene elementi procedurali che permetterannodi monitorarne l'applicazione. Il nostro Paese, ad esempio, dovràfornire rapporti periodici all'Assemblea dell'OMS sulle misureadottate».

Il nuovo Codice ha anche una portatainnovativa in materia di raccolta di dati sulla migrazione dipersonale sanitario e punta a creare dati empirici affidabili, adoggi inesistenti, su cui basare l'azione internazionale. Ogni Paesemembro, inclusa l'Italia, sarà infatti chiamato a dotarsi di undatabase e a condividere informazioni su questo fenomeno ogni treanni. Anche se non vincolante, dunque, l'adozione del Codice, con isuoi meccanismi procedurali, rappresenta un consistente passo avantiverso il riconoscimento della responsabilità che tutti gli Staticondividono di rafforzare i sistemi sanitari nei paesi impoveriti edi dare attuazione al diritto alla salute.

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