Edmond Mulet, rappresentante speciale del Segretario Generale della Nazioni Unite, il 17 maggio in Haiti ha visitato il campo di Tapis Verte/Parc Bobi che accoglie circa 7mila persone nel quartiere di Cité Soleil.

Obiettivo della visita: osservare le condizioni di vita degli sfollati in modo da trovare le giuste risposte ai loro bisogni. "Attualmente, l'ONG AVSI è la più attiva sul campo. - Si legge sul sito della MINUSTAH, il contingente ONU di stanza in Haiti, il 18 maggio nel report della missione di Mulet - AVSI accompagna la popolazione offrendo assistenza medica e medicine, acqua potabile, eccetera?"

AVSI in Haiti per l'emergenza terremoto sta sostenendo 30mila persone con diverse attività svolte in partnership con le Nazioni Unite.

Presente in Haiti ininterrottamente dal 1999 con numerosi progetti in ambito socio-educativo, diritti umani, sicurezza alimentare, formazione e già operativa anche nell'emergenza uragani del 2008, in cui molte vite umane erano andate perdute, AVSI ha un'esperienza e un'équipe operativa sul terreno per la protezione dei bambini, preparata da un gruppo di esperti italiani dell'associazione Resilience, che ha maturato know how in numerose emergenze a partire dal genocidio rwandese.

Gli interventi di AVSI a Port-au-Prince si focalizzano sull'accoglienza, la cura sanitaria materno infantile, l'educazione, la scolarizzazione e la protezione dell'infanzia vulnerabile.In collaborazione con i medici volontari dell'associazione "Medicina e Persona" AVSI ha allestito nei quartieri della città nei quali lavora (Cité Soleil, Martissant e Cité Militaire) degli ambulatori sanitari in tenda nei quali vengono curati soprattutto bambini e mamme incinta e in allattamento, con programmi di lotta alla denutrizione che prevedono cure e cibo energetico supplementare fornito da Unicef e WFP, il programma alimentare mondiale.

Parallelamente alle attività sanitarie l'équipe socio educativa di AVSI è fortemente impegnata nella protezione dell'infanzia, in attività psicosociali di sostegno per l'elaborazione del trauma e nell'educazione in collaborazione con Unicef e CAI e manda a scuola circa 3.000 bambini con l'allestimento e l'organizzazione di classi in tenda, dalla materna alla sesta elementare. Per rispondere tempestivamente ai bisogni dei bambini sfollati AVSI ha avviato anche un programma speciale di sostegno a distanza in emergenza.

Importante la presenza di AVSI al sud di Haiti, nella zona di Les Cayes, per tradizione agricola e nella quale sono sfollate a causa del terremoto 500mila persone. Anche qui AVSI era presente molto prima della catastrofe con personale, uffici e attività, da oltre 10 anni, che le hanno permesso di rispondere immediatamente ai nuovi bisogni della popolazione.
Al sud, le attività principali si focalizzano su interventi di recupero post-trauma e protezione infanzia con CAI e Unicef; sull'accoglienza e la distribuzione di beni di prima necessità nei campi sfollati; attività educative, sostegno scolastico per i bambini; distribuzione di cibo nella zona di Torbek a 10.000 persone (cereali, olio, zucchero) in partnership con WFP; assistenza sanitaria e programmi di lotta alla malnutrizione per mamme e bambini; assessment a Petit Goave e a Cabaret, dove anche le più recenti scosse hanno determinato situazioni di disastro.

Tutte le attività di AVSI in HAITI sono svolte in coordinamento con le Nazioni Unite, per i cluster "protection, shelter, logistic e nutrition". In particolare, le attività di "protezione dei bambini" sono realizzate da AVSI in partnership con UNICEF e quelle relative alla distribuzione del cibo con WFP. Partecipazione del CAI per la cura e l'assistenza dei bambini vulnerabili e collaborazione con la Protezione Civile Italiana, la CEI e la Regione Lombardia per l'accoglienza delle famiglie sfollate. Fondamentale a tutte le attività il sostegno dei donatori privati.

Maggio 2010: le prospettive per il futuro
In Haiti continuano le scosse di assestamento. C'è paura di nuovi crolli. Le famiglie non vogliono mandare i loro bambini nelle scuole in muratura. Molta gente preferisce ancora stare fuori casa. La posizione del governo di Haiti è chiara: "necessità di un certificato di agibilità per le strutture socio-educative e senza un piano regolatore non si può parlare di ricostruzione." Ci vuole ancora tempo!

Per migliorare le condizioni umanitarie messe a dura prova anche della stagione delle piogge, AVSI sta costruendo strutture temporanee in legno che sostituiranno le Tende e nelle quali verranno allestite 10 scuole per un totale di 3.000 bambini e 7 ambulatori sanitari per una capacità di assistenza medica di 10.000 bambini e 2.000 donne incinta e in fase di allattamento. Inoltre, AVSI sta acquistando un terreno a Cité Soleil per costruire, appena l'emergenza lo consentirà, un centro educativo in muratura, per accogliere un totale di 3.000 bambini.

Collaborando alla strategia del Governo di Haiti per decongestionare l'emergenza a Port-au-Prince favorendo la delocalizzazione delle persone sfollate, AVSI crea opportunità di sviluppo nelle aree rurali di Les Cayes, nel sud dell'isola.

Le principali linee di intervento sono indirizzate per il miglioramento delle produzioni agricole (riso, mais, fagioli, ortaggi?); la formazione degli agricoltori; la creazione di piccoli allevamenti domestici; il ripristino di acquedotti e infrastrutture per l'irrigazione in collaborazione con MLFM; 5 centri nutrizionali per combattere la denutrizione infantile. Tutte attività nate nel 1997 dall'esperienza di AVSI con la Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Milano e l'Università Notre-Dame di Haiti con l'avvio di una fattoria sperimentale per la ricerca applicata.

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