"In un quadro nazionale dove l'assenza di servizi è un dato oggettivo i circa 470 euro mensili dell'indennità di accompagnamento, sono la sola assistenza su cui può contare una persona con disabilità".
Con queste parole, che sottointendono un'evidente preoccupazione, si è espresso Pietro Barbieri, presidente della Fish (Federazione Italiana per il Supermaneto dell' Handicap) di fronte all'ipotesi di una sostanziosa riduzione dell'indennità di accompagnamento per le persone con disabilità.
Da quanto si apprende in questi giorni sulla manovra anticrisi, le linee di intervento per il prossimo biennio in via di definizione dal Governo comprenderebbero, quasi per certo, una "stretta" sulle indennità di accompagnamento; alcuni quotidiani riportano, più dettagliatamente, l'ipotesi che l'erogazione dell'emolumento potrebbe essere condizionata al reddito.
La FISH ha espresso la sua decisa preoccupazione rispetto all'eventualità di tagli nei confronti di quella che, tuttora, rappresenta l'unica forma certa di sistema assistenziale in Italia.
Questi fondi - si legge nel comunicato stampa diffuso lo scorso 17 maggio - in molti casi, coprono solo una parte del bisogno assistenziale . Di conseguenza sono le famiglie, già oggi, a farsi carico dell'assistenza.
I dati, che grande risalto hanno avuto nelle ultime ore, testimoniano un significativo aumento di persone che beneficiano di questo emolumento. Nel caso di persone con disabilità dalla nascita, o che hanno riportato una disabilità in età scolastica o lavorativa, è bene ribadire come l'indennità di accompagnamento rappresenti uno strumento minimo per l'inclusione sociale. Senza di questa, moltissime persone sarebbero a serio rischio di segregazione, in casa, o in istituto.
"Rifiutiamo categoricamente ogni attacco indiscriminato alle indennità accompagnamento - ha affermato il presidente Barbieri - e su questo tema, la Federazione è pronta a valutare tutte azioni necessarie a contrastare una misura che andrebbe ad incidere, pesantemente, sulle vite di persone le quali quotidianamente affrontano discriminazioni e violazioni dei loro diritti".
Il timore espresso dalla federazione delle associazioni che in Italia si occupano di disabilità, è che siano proprio le persone con disabilità a pagare gli effetti della crisi che affligge il nostro paese.
Un crisi reale, rispetto alla quale, la Fish è tuttavia disposta ad un confronto serio sui provvedimenti da porre in atto; a cominciare da un'analisi degli sprechi e delle reali inappropriatezze negli interventi destinati alle persone con disabilità.