"Usciamo dall'emergenza diamo ilfuturo alle autonomie locali". Con questo slogan giovedì 20maggio scenderanno in piazza a Firenze, con una grande manifestazioneunitaria, le Anci regionali di Toscana, Abruzzo, Emilia Romagna,Lazio, Marche e Umbria, con l'adesione delle Associazioni regionalidi Upi, Uncem, Legautonomie.
Quasi 30 milioni di euro. A tantoammonta il mancato rimborso da parte dello Stato ai Comuni toscaniper l'abolizione dell' Ici prima casa per l'anno 2008. Ilminore introito - che emerge dal riepilogo definitivo comunicato neigiorni scorsi dal Ministero dell'Interno ai Comuni per gli anni2008 e 2009 - è pari a un taglio di oltre il 10% del totale deitrasferimenti dovuti. A livello nazionale, per i Comuni il mancatorimborso Ici prima casa sarà pari a 344 milioni. Per fare degliesempi, al Comune di Firenze verranno a mancare oltre 4 milioni dieuro, a Prato oltre 1 milione e 300 mila euro, per Lucca la perditasarà di circa 472.000 euro, per San Giuliano Terme di oltre 300.000euro e così via.
Ici e mancati trasferimenti statalisaranno uno dei temi caldi della manifestazione dei sindacidell'Italia centrale in programma giovedì 20 maggio a Firenze,dove con una singolare forma di protesta scenderanno in piazza iComuni dell'Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Toscana eUmbria, con il sostegno delle Anci regionali e l'adesione delleAssociazioni regionali di Upi, Uncem e Legautonomie. Per l'Umbria haaderito anche l'Aiccre.
Con lo slogan "Usciamo dall'emergenzadiamo il futuro alle autonomie locali", i sindaci lancerannol'allarme sul Patto di stabilità - per rispettare il quale iComuni risparmiano circa 1 miliardo e 200 milioni ogni anno, mentre iMinisteri aumentano ogni anno la spesa - e perchè da oltre 10 annilo Stato taglia loro risorse impedendo che siano fatti nuoviinvestimenti.
"Impediamo che mettano al tappeto inostri Comuni": è il grido dei sindaci, che chiedono una revisionedel Patto per poter utilizzare i soldi risparmiati per continuare agarantire i servizi ai cittadini, pagare le imprese che hannolavorato, fare i lavori pubblici necessari, contribuire a riavviarel'economia locale.