Nelle strade di Haiti sonoricomparsi i colori vivaci dei grembiuli dei bambini che, in numerosempre maggiore, tornano a scuola, nell'isola colpita dal terremoto del12 gennaio. Per molti di loro, la scuola non è solo il luogo dove siimpara, ma anche quello dove si trova un pasto nutriente e prezioso.
Di Gabriela Flores, da Cap Haitien e Elizabeth Jennings in Jacmel.
Port-au-Prince - A Jacmel, cittadina portuale a sud della zonaepicentro del terremoto dello scorso gennaio, l'edificio scolasticoappare vuoto e disastrato. A meno di cento metri di distanza, però, lelezioni continuano sotto tendoni multicolore, tetti approssimativi e unassortimento di drappeggi vari.
La maggioranza dei bambini proviene da Jacmel, ma alcuni sonosfollati da Port-au-Prince, e tutti stanno consumando l'unico pastodella giornata. Nonostante la tragedia che li ha colpiti, sono vivaci eimpazienti di imparare - e questo, anche perché hanno lo stomaco pieno.
'Piccole conquiste"
I bambini vengono a scuola e ogni giorno fanno una piccolaconquista. Capiscono che hanno il diritto di sperare", dice il presidedella scuola, Pastor Abraham.
Abraham spiega che dopo il terremoto motle famiglie hanno ritirato ipropri figli da scuola. L'incentivo di ricevere un pasto regolare ascuola, invece, non solo li ha riportati a frequentare le lezioni, maha anche dato loro la speranza di un futuro migliore.
Myrta Kaulard, il Direttore del WFP ad Haiti, sottolinea come "ibambini hanno bisogno di imparare ed è molto difficile per loroconcentrarsi a stomaco vuoto". Il WFP lavora a stretto contatto con leautorità di Haiti e con i partner locali per raggiungere circa 800.000bambini nelle zone più duramente colpite dal terremoto.
Un aiuto anche economico
Nel nord di Haiti, fornire pasti scolastici significa anche aiutareda un punto di vista economico le risorse locali disponibili, a causadell'esodo di famiglie dalle zone a sud, colpite con più forza dalsisma. Miriam Dai, insegnante a Cap Haitien, nota come la sua classesia stracolma di bambini e tutti hanno cibo a sufficienza.
"Il cibo non manca mai. Con l'aiuto del WFP, siamo in grado di assicurare un pasto a tutti i bambini, tutti i giorni".