Domenica16 maggio, la Sezione Italiana di Amnesty International sarà presentealla Marcia per la Pace Perugia - Assisi con lo striscione "I dirittiumani non si sgomberano". La marcia sarà aperta da una ruspa, perricordare le violazioni dei diritti umani che spesso caratterizzano glisgomberi forzati delle comunità rom in Italia.

Nel corso della marcia, le attiviste e gli attivisti di Amnesty International raccoglieranno firme in calce a un appello rivolto al sindaco e al prefetto di Roma affinché sospendano e rivedano il "Piano nomadi" avviato nel luglio 2009 dal Comune e dal prefetto di Roma. 

SecondoAmnesty International il "Piano nomadi", nella sua formulazioneattuale, non rispetta gli obblighi dell'Italia di garantire che non visia discriminazione nei confronti di gruppi specifici né segregazionein materia di alloggio e di prevenire e non effettuare gli sgomberiforzati.

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L'11 marzo AmnestyInternational ha lanciato un'azione per sospendere e rivedere il "Pianonomadi". All'invio di appelli al Sindaco e al Prefetto di Roma stannoprendendo parte molte Sezioni di Amnesty International. Le firmeraccolte sono oltre 62.000, quasi 7500 delle quali in Italia.
Damolto tempo i rom in Italia subiscono discriminazioni e negli ultimianni gli sgomberi forzati sono diventati più frequenti. Con l'adozionedel "Piano nomadi", che prevede la chiusura di circa 100 campi di Roma,migliaia di rom sono a rischio di violazioni dei diritti umani.

Il"Piano nomadi" è il primo programma sviluppato attraverso i poterispeciali previsti dal decreto del presidente del Consiglio del maggio2008, per affrontare la cosiddetta "emergenza nomadi". Esso spiana lastrada allo sgombero forzato di migliaia di rom e al trasferimentodella maggior parte di essi, ma non di tutti, in campi ampliati o dinuova costruzione nella periferia di Roma.

In base al piano,6000 rom (su 7177 residenti nei campi, secondo un censimentoconsiderato incompleto da più parti) dovranno spostarsi in 13 campidefiniti "villaggi". I sette campi "autorizzati" esistenti sarannomantenuti o ampliati, mentre tre dei 14 "tollerati" verrannoristrutturati. Saranno costruiti due nuovi campi e una "struttura ditransito".

Centinaia di famiglie sono già state sgomberate ealtre lo saranno nei prossimi mesi. Anche se sono state effettuatealcune consultazioni nei campi coinvolti dal "Piano nomadi", glistandard internazionali sui diritti umani richiedono che venganoconsultate tutte le persone di cui è previsto lo sgombero. Coloro chepotranno trasferirsi dovranno spostarsi in altri campi e non in alloggipermanenti in cui molti rom vorrebbero vivere. Molti temono che le loroprospettive d'impiego e la carriera scolastica dei figli verrannocompromesse. Ma questi sono i più fortunati. Per gli altri non èprevisto un alloggio alternativo: lasceranno Roma o troveranno unrifugio dove potranno, fino al prossimo sgombero.

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