Desiderare tanti bambini e non poterne avere nemmeno uno; sognare una famiglia numerosa e rimanere in due. In Occidente si stima che una coppia su cinque debba fare i conti con la sterilità. Un tema delicato e profondo che, nonostante riguardi tante persone, fino ad oggi ha avuto poca voce in capitolo ma che sarà oggetto di dibattito e discussione nella prestigiosa cornice della "Fiera Internazionale del Libro" di Torino (giovedì 13 maggio 2010, ore 14.30 - Spazio interistituzionale Città di Torino, Provincia di Torino, Regione Piemonte - Padiglione 2).
Il Salone è un immenso scaffale nel quale il grande pubblico può conoscere i libri in tutte le sue forme grazie a incontri ad hoc, dibattiti, presentazioni. Entrerà nella più grande libreria d'Italia, nata a fine degli anni Ottanta per proporre le novità editoriali più originali, anche il volume "Sterilità faconda: un cammino di grazia" (ed. Marco Griffini, Ancora-Amici dei Bambini).
Questo libro, attraverso il racconto di esperienze dirette e personali di coppie adottive e alcune riflessioni teologico-spirituali, propone una terza via che va ben oltre il sentimento di sconfitta da un lato e di rabbia dall'altro. Un percorso che fa comprendere come la sterilità non sia sempre una dis-grazia, ma una vera e propria grazia.
La grazia di vivere un'altra forma di fecondità, non più biologica, non più fisica, ma spirituale, sociale, che spesso sfocia nell'adozione di quel bambino che la Provvidenza ha destinato proprio a quella coppia.
"La sterilità è narrata come il ritrovarsi in un vuoto; è l'attesa di un dono che non giunge e che proprio per questo appare ancor più un dono, ma incredibilmente e ingiustamente non donato? Ed è proprio su questo vuoto, duro e difficile da sopportare, che si innesta la possibilità di qualcosa di nuovo: uno spazio profondo che questa volta attende di essere colmato "da fuori" e non più "da dentro". [?] Diventare padre e madre di un bambino abbandonato cambia veramente la vita e la fecondità del nostro amore diventa ogni giorno più ricca e più vera". "La sterilità è diventata così, di giorno in giorno, vocazione a una nuova vita con infinite possibilità di espressione d'amore della coppia, verso se stessa e verso il mondo che la circonda".