"I clandestini delinquono", "Gli zingari rubano" e "Gli italiani arrivano in ritardo".Ovviamente "le donne guidano male e i popoli del sud sono più calorosi".
Purtroppo la prima dichiarazione non è un luogo comune sentito su un mezzo pubblico, ma è stata pronunciata, questa mattina, dal Sindaco di Milano in occasione di un convegno presso l'Università Cattolica di Milano.
Se non fosse stata pronunciata dalla Signora Moratti, tale banalità potrebbe essere frutto dei tanto diffusi pregiudizi da cui siamo sommersi. Provenendo invece da una carica istituzionale, ciò piuttosto dimostra, ancora una volta, la pervicacia del Comune di Milano nel "rimodellare" a suo uso e consumo la realtà, nella criminalizzazione dell'immigrazione e nella messa in atto di politiche discriminatorie e razziste.
Di pari passo vanno le dichiarazioni del Ministro dell'Interno sul cosiddetto "rischio banlieu".
Certo su una cosa il Sindaco ha sicuramente ragione: effettivamente i cittadini stranieri irregolari, dall'8 agosto 2009, con l'entrata in vigore del "reato di clandestinità", delinquono per il solo fatto di essere sul nostro territorio.
Delinquono quando lavorano promuovendo settori interi dell'economia del nostro Paese, delinquono quando curano anziani e bambini, delinquono quando costruiscono le case nelle quali abitiamo, delinquono quando consegnano le merci e i pacchi degli spedizionieri, delinquono quando vanno a scuola d'italiano, delinquono quando tappezzano, di notte, le città di manifesti elettorali.
Di fatto delinquono per il solo fatto di esistere.
Purtroppo non crediamo che il Sindaco di Milano intendesse questo, parlando in università.