In questi giorni si stanno svolgendo, nei maggiori teatri italiani, raffiche di scioperi per protestare contro il provvedimento voluto dal ministro Bondi di riforma delle fondazioni lirico sinfoniche. Molti concerti e molte prime sono già saltate in tutti i teatri.
Il decreto ha l'obiettivo di riformare il sistema della attuali 14 fondazioni lirico-sinfoniche presenti in Italia che, secondo il Governo, versano in uno stato di crisi economica tale da giustificare l'urgenza del provvedimento adottato.Molte le norme contestate dalla SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL e FIALS-CISAL.
Tra queste vi è quella che prevede la decurtazione del trattamento economico integrativo in caso di mancata firma del CCNL entro un anno; la norma che dispone il blocco del turn over e, in particolare, il divieto delle assunzioni a tempo indeterminato fino al 31 dicembre 2012; la norma che vieta le prestazioni di lavoro autonomo per il personale del comparto fino al rinnovo del CCNL; la norma relativa alle modalità di pensionamento anticipato dei tersicorei e dei ballerini; la disposizione relativa al procedimento di rinnovo del CCNL per i dipendenti dalle fondazioni lirico-sinfoniche.
Le Segreterie nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL e FIALS-CISAL, preso atto della firma del Presidente Napolitano al decreto legge, hanno proclamato scioperi "senza soluzioni di continuità in tutte le fondazioni in concomitanza con gli spettacoli in programma".