Amnesty International ha condannato ladecisione di un tribunale della capitale lituana, Vilnius, che ieriha sospeso il Baltic Pride 2010, che avrebbe dovuto svolgersi sabato8 maggio.
Il tribunale amministrativo di Vilniusha accolto la richiesta del procuratore generale ad interim dellaLituania, che aveva chiesto la sospensione temporanea della marciaper motivi di pubblica sicurezza, nonostante la polizia avessegarantito di essere in grado di proteggere i partecipanti da attacchidi contromanifestanti.
"Le autorità lituane devonogarantire che la marcia vada avanti, senza ostacoli e in condizionidi sicurezza. Sono obbligate, dal diritto internazionale, a garantirei diritti alla libertà di espressione e di riunione. Se non saràcosì, sarà un caso di discriminazione" - ha dichiarato JohnDalhuisen, esperto di Amnesty International sulla discriminazione inEuropa. "L'azione del procuratore generale costituisce un abusoprocedurale e causerà una violazione dei diritti umani".
Il tribunale amministrativo di Vilniusha sospeso temporaneamente la marcia in attesa di un'udienzacompleta, che però è prevista solo dopo la data di svolgimento delPride, il primo organizzato in Lituania a sostegno delle personelesbiche, gay, bisessuali e transgender (Lgbt).
Gli organizzatori del Pride (la Legagay lituana, la sezione lituana dell'Organizzazione dei giovani perla tolleranza, l'associazione lituana Mozaika e l'estone Gioventùgay) hanno fatto ricorso contro la sospensione. Amnesty Internationalchiede che il ricorso sia esaminato prima dello svolgimento dellamarcia.
La presidente lituana DaliaGrybauskaite ha detto ieri che se gruppi o associazioni non sonofuorilegge, hanno il diritto di esprimere le loro opinioni comegarantito dalla Costituzione.
Attivisti di Amnesty International daoltre 20 paesi, Italia inclusa, stanno arrivando a Vilnius perprendere parte alle iniziative in programma e protestare, insiemeagli attivisti e alle attiviste di Lituania, Lettonia ed Estonia,contro le violazioni dei diritti umani subite dalle persone Lgbt,ribadire il diritto di esprimere pubblicamente le proprie opinioni echiedere ai governi dei tre paesi baltici di contrastare la diffusaintolleranza ed esclusione nei confronti delle persone Lgbt.
"La diversità e la tolleranza,l'uguaglianza per tutti davanti alla legge, la fine delladiscriminazione nei confronti dell'orientamento sessuale edell'identità di genere sono i messaggi che le attiviste e gliattivisti per i diritti delle persone Lgbt porteranno nelle strade diVilnius" - ha aggiunto Dalhuisen. "Devono poterlo faresenza paura di subire minacce o aggressioni verbali o fisiche. Devonoavere il sostegno delle autorità, che sono obbligate dalle norme deldiritto internazionale a proteggere i diritti della comunità Lgbt".