In un momento in cui l'attenzione mediatica è concentrata sul mondo delle adozioni internazionali per il pronunciamento della procura generale della Cassazione contro i decreti di idoneità all'adozione "vincolati" (ossia contenenti limiti sull'età, l'etnia e lo stato di salute dei minori da adottare) arrivano proposte per un miglioramento del sistema da Anna Maria Colella, direttore dell'Agenzia Regionale per le Adozioni Internazionali della Regione Piemonte.
Colella ha evidenziato la necessità di ripristinare quanto prima possibile i Tavoli di lavoro tra Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI) ed enti autorizzati, sospesi dalla stessa Commissione a partire da gennaio 2010
"In questi primi cinque mesi dell'anno gli enti hanno sentito un contraccolpo dovuto alla mancanza dell'unica possibilità di confronto con la CAI, i tavoli di lavoro appunto, che da sempre rappresentano un importante momento di dialogo tra chi concretamente si confronta ogni giorno con le sfide dell'adozione (gli enti) e chi è deputato a tracciare le linee politiche e strategiche dell'adozione (la CAI)."
Secondo Colella servono quindi nuovi momenti di confronto tra i due principali attori del sistema per superare le attuali sfide del sistema.
"Ad oggi abbiamo un organo composto da numerosi esperti, rappresentanti di diverse istituzioni, che però non dialoga con gli enti e quindi non può avere una visione a 360° delle sfide e delle difficoltà delle adozioni. Sarebbe auspicabile quindi impostare una nuova metodologia di lavoro, impostata su una capacità di dialogo e condivisione."