Domenica 25 aprile la Liberazione festeggia i suoi 65 anni «ma non va in pensione». Lo ha detto il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero che ha sottolineato l'importanza di «interpretare in chiave attuale il valore di quest'anniversario fondativo della nostra storia democratica».«Il 25 aprile - spiega Olivero - è la Festa di un Paese che seppe unirsi dopo una tragedia immane e insieme decidere un futuro di pace e giustizia. Credo che anche oggi sia necessario per il nostro Paese trovare quel coraggio di mettersi insieme, ciascuno con i propri compiti e le proprie responsabilità, per affrontare le sfide del presente e del futuro come una comunità nazionale unita e solidale».«La Liberazione - conclude il presidente delle Acli - ci insegna che per essere cittadini di questo Paese bisogna condividerne i valori fondanti e sentirsi chiamati ad un futuro comune. Per questo noi crediamo che occorra riscoprire, tanto più in una fase di crisi economica come quella che viviamo, il valore di sentirsi una comunità nazionale unita e solidale, senza divisioni tra Nord e Sud, o tra italiani e stranieri. Il 25 aprile è la Festa di tutti coloro che vivono in Italia, si riconoscono nei suoi valori e hanno voglia di costruire insieme il futuro del nostro Paese».

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