Le crisi nella Repubblica Democratica del Congo e Somalia. La fame. I conflitti in Sri Lanka e Yemen. Crisi di cui il mondo e i media non parlano. Sono fra le "top ten" nella lista stilata da Medici senza Frontiere (MSF).
L'organizzazione internazionale oggi ha pubblicato il nuovo rapporto annuale "Le crisi umanitarie dimenticate dai media nel 2009" che per la prima volta ha la forma di un libro (Marsilio Editori).
La pubblicazione include il sesto rapporto con la "Top Ten" sulle crisi umanitarie più gravi e ignorate dai media nel 2009, l'analisi realizzata dall'Osservatorio di Pavia sullo spazio dedicato alle crisi dai TG e alcuni contributi di giornalisti e rappresentanti del mondo accademico/scientifico.
MSF lancia anche la campagna di sensibilizzazione sulle "Crisi dimenticate" (realizzata in collaborazione con l'Istituto Europeo di Design di Milano) con l'obiettivo di dare vita, per la prima volta, ad alcune mobilitazioni per coinvolgere l'opinione pubblica. La campagna viene veicolata dal nuovo sito www.crisidimenticate.it dove sono disponibili i materiali per dare vita alle azioni di mobilitazione.
MSF stila annualmente la "Top Ten", identificando le crisi umanitarie più gravi, alcune delle quali del tutto ignorate dai media. La "Top Ten" del 2009 comprende: le malattie tropicali dimenticate; la guerra nella Repubblica Democratica del Congo (RDC); il conflitto nello Sri Lanka e in Yemen; gli scarsi finanziamenti per la lotta all'AIDS; le condizioni drammatiche per le popolazioni del Sudan; i fondi inadeguati per la malnutrizione; i civili intrappolati nella morsa della violenza in Pakistan, come in Somalia e Afghanistan, dove l'accesso alle cure per i civili è estremamente difficoltoso.
Come tutti gli anni, l'Osservatorio di Pavia ha realizzato un'analisi quantitativa e qualitativa dello spazio dedicato dai telegiornali (Rai e Mediaset) alle dieci crisi individuate da MSF e, più in generale, ai contesti di crisi in tutto il mondo. L'analisi evidenzia un dato stabile rispetto agli anni precedenti: le notizie sulle crisi umanitarie nel 2009 sono state il 6% del totale (5.216 su 82.788), un dato identico a quello del 2008 (6%), ma sempre in linea con il calo di attenzione prestato alle aree di crisi in questi anni (il 10% nel 2006 e l'8% nel 2007). Il livello di attenzione nei TG, con meno di un decimo di notizie dedicate alle crisi, non dà segni di miglioramento nemmeno nel 2009.
Le cosiddette "malattie tropicali dimenticate" (leishmaniosi viscerale/kala-azar, malattia del sonno, Chagas e ulcera di Buruli) si trovano in un totale cono d'ombra informativo. Le notizie ad esse dedicate sono state pari a zero, mentre di influenza suina, in soli 9 mesi, si è parlato in ben 1.337 notizie; 122 sono stati i servizi sui saldi e 246 quelli su tre mesi di caldo nel 2009. Eppure più di 400 milioni di persone al mondo sono a rischio a causa delle malattie tropicali. La ricerca e sviluppo di nuovi medicinali e presidi diagnostici sono privi di fondi sufficienti e ciò ha gravi conseguenze sui pazienti.
Alla Repubblica Democratica del Congo (RDC) sono state dedicate nel 2009 solo 7 notizie. In Congo, una delle crisi da anni presente nella "Top Ten", è in corso un lungo conflitto che colpisce in particolare l'Est del paese. La tendenza dei TG è quella di interessarsi poco o nulla ai processi complessi delle crisi, privilegiando invece fatti straordinari e limitati nel tempo. E' il caso dello Sri Lanka (53 notizie) con picchi di attenzione a maggio 2009, per poi sparire dal teleschermo nel secondo semestre. La crisi della Somalia (293) per i TG si consuma per lo più in mare, soprattutto per gli attacchi dei pirati a imbarcazioni italiane. Ma nel 2009 i somali hanno continuato a essere vittima della violenza indiscriminata: milioni di persone hanno bisogno urgente di cure sanitarie.
In Pakistan e il Sudan è stato ostacolato l'accesso alle popolazioni intrappolate dalla guerra. Delle 225 notizie sul Pakistan, la maggior parte riguarda la cronaca di attentati e il resoconto delle violenze. Nella provincia del Balochistan, il lungo conflitto che infiamma la zona continua a rimanere nell'ombra dei riflettori dei media, la popolazione è vittima di una totale mancanza di cure mediche. Il Pakistan presenta uno dei tassi più alti di mortalità materno-infantile della zona. Il Sudan (con 112 notizie) e la situazione in Darfur è una crisi visibile a singhiozzo, concentrata sull'ordine di arresto della Corte Penale Internazionale per il presidente Bashir e sul rapimento di operatori umanitari di MSF. Proprio la riconducibilità a italiani o occidentali rende appetibile una notizia. Lo Yemen (54 notizie) appare invece nei telegiornali solo in caso di rapimento di occidentali o come possibile base terroristica.
La crisi più visibile della Top Ten è l'Afghanistan, il contesto di guerra più rappresentato in assoluto nei TG (1.632 notizie), con due focus principali: uno italiano (la missione militare) e l'altro statunitense. In Afghanistan la violenza colpisce il sistema sanitario già precario: solo pochi ospedali e centri di salute nei capoluoghi di provincia funzionano, ma a servizio ridotto.
Si parla di AIDS e di malnutrizione solo in caso di vertici internazionali o di visite del Pontefice in Africa. Tuttavia ogni anno da 3,5 a 5 milioni circa di bambini muoiono per cause legate alla malnutrizione, un decesso ogni sei secondi. E 178 milioni di bambini, di cui 20 milioni in forma grave, soffrono di questa malattia. I fondi stanziati per la ricerca, lo sviluppo, le terapie sono del tutto inadeguati, sia per quanto riguarda la malnutrizione che per l'AIDS e ciò ha gravi conseguenze per i pazienti. Sei milioni di persone malate di HIV/AIDS hanno bisogno di terapie antiretrovirali (ARV) nei paesi in via di sviluppo.
«Un'informazione esaustiva è il primo passo per MSF che da sempre crede nella testimonianza. Per questa ragione quest'anno compiamo un ulteriore passo» spiega Kostas Moschochoritis, direttore generale di MSF «cercando di coinvolgere ancor di più l'opinione pubblica in tutta Italia per far uscire così dall'oblio le crisi umanitarie e le persone che ne sono vittime in tutto il mondo. Con la campagna "Crisi dimenticate" e con la pubblicazione del libro ?Le crisi umanitarie dimenticate dai media 2009' vogliamo stimolare i media e i cittadini italiani a porre attenzione sulla vita e le sofferenze delle popolazioni vittime di guerre, malattie e catastrofi naturali. Ai mezzi di informazione chiediamo di parlare delle crisi umanitarie in modo costante. All'opinione pubblica chiediamo di mobilitarsi per fare pressione perché questo avvenga davvero».
La campagna prevede due azioni. La prima, "Adotta una crisi dimenticata", è diretta ai media, alle Università e alle Scuole di giornalismo e gode del patrocinio della Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI); l'obiettivo è di dare spazio a momenti di confronto e approfondimenti sulle crisi umanitarie. La seconda, "Accendi un riflettore sulle crisi dimenticate", è rivolta all'opinione pubblica per attirare l'attenzione nei modi più diversi, in modo virtuale attraverso il sito crisidimenticate.it e Facebook, e attraverso iniziative concrete come i FlashMob o altre proposte.