A 5 anni dallo scadere del termine fissato per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del millennio, fissati nell'ultimo summit mondiale del 2000, mentre i governi dei paesi ricchi continuano a dichiarare che la lotta contro la povertà è la priorità, i fatti denunciano la più grande violazione dei diritti umani del nostro tempo, quella che si consuma nell'Africa sub - sahariana dove la maggioranza degli abitanti vive con meno di 2 dollari al giorno e dove una visita medica costa come un mese di stipendio per la carenza di medici e operatori sanitari. Ancora oggi:· per 1 donna che muore per cause legate alla gravidanza e al parto, altre 20 donne restano invalide, nonostante i recenti dati sulla riduzione della mortalità materna;· ogni giorno circa 29.000 bambini muoiono prima di aver compiuto i cinque anni, nella stragrande maggioranza dei casi per cause facili da prevenire;· ogni anno la tubercolosi, l'Hiv/Aids e la malaria uccidono oltre cinque milioni di persone, con un costo di milioni di dollari per le economie di paesi già poverissimi.Azione per la salute globale, network europeo di Ong impegnato nella tutela della salute e dei diritti umani ad essa collegati, chiede ai governi dei paesi europei il rispetto delle promesse fatte e di destinare lo 0,1 per cento del PIL per la salute nei paesi in via di sviluppo. In particolare l'Italia con lo 0,025 per cento è la più lontana dall'obiettivo rispetto agli altri paesi europei. La Gran Bretagna con lo 0,058 per cento la più vicina.Il Rapporto dimostra che i paesi europei devono concentrare i propri sforzi su 3 aree di intervento prioritarie attraverso le quali è possibile interrompere il circolo vizioso di povertà e malattia nei paesi in via di sviluppo: accesso gratuito per i più poveri all'assistenza sanitaria, e in particolare ai servizi per la salute materna e infantile, inclusi i servizi per la salute sessuale e riproduttiva, potenziamento delle risorse umane impiegate in sanità e coinvolgimento delle comunità locali, che oggi si sostituiscono per necessità alle strutture ospedaliere, nei processi decisionali.Alla Conferenza introdotta da Daniela Colombo, presidente di AIDOS - Associazione italiana donne per lo sviluppo e conclusa da Sara Paterlini, responsabile Dipartimento Advocacy e Comunicazione del CESTAS - Centro di Educazione Sanitaria e Tecnologie Appropriate Sanitarie, partecipa, tra gli altri, Arnaldo Abeti, Ministro Plenipotenziario del Ministero degli Affari esteri, DGCS - Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo. Abeti affronterà l'urgente questione del contributo italiano al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del millennio (MDG) per la salute, in vista del Summit delle Nazioni Unite sugli MDG che si terrà il prossimo settembre, ultima occasione che hanno i leader mondiali per confermare il loro ruolo guida nel campo della salute globale rispettando gli impegni presi.La Conferenza è organizzata con il contributo di GCAP - Coalizione italiana contro la povertà e dell'Osservatorio italiano sull'Azione Globale contro l'AIDS.E' gradita conferma di partecipazione alla Conferenza.Ufficio stampa ufficio stampa@aidos.it, Tel. +39 06 6873.214/196Natalia Lupi, Azione per la Salute Globale / AIDOS n.lupi@aidos.it Tel. +39 06 6873.214/196Annalisa Stagni, Azione per la Salute Globale / CESTAS annalisa.stagni@cestas.org Tel. +39 051 255053 Azione per la Salute Globale è network europeo fondato nel 2006 da 15 Ong con l'obiettivo di promuovere l'impegno internazionale per migliorare la salute del Sud del mondo. In Italia partecipano al network le Ong AIDOS e CESTAS.

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