Bambini allontanati, anzi esclusi, dalla mensa perché i genitori non hanno pagato la retta. E' successo in Veneto e anche ad Adro, terra di vini e blasonate cantine, in Franciacorta.
Un anonimo cittadino di Adro si è indignato: ha pagato le rette "morose" (10 mila euro) ed ha accompagnato il suo gesto con una lettera destinata a scuotere gli animi. Il sindaco di Adro (Lega Nord) si è offeso; nei bar del paese, nel crocchio delle mamme davanti alla scuola, sulla stampa locale e nazionale divampa la polemica pro e contro il gesto del loro concittadino. Questa la nuda cronaca dei fatti.
Detto che saremmo onorati di stringere la mano all'anonimo cittadino di Adro, vorremmo tornare sul fatto, cioè sull'esclusione dalla mensa scolastica di bambini le cui famiglie erano "insolventi" o "morose". Alcuni bambini (una 40ina nel bresciano, qualche unità in Veneto) sono stati umiliati e privati del pranzo per colpire la povertà o l'incuria dei loro genitori.
Appena 20 anni fa l'Italia ha sottoscritto la Convenzione Internazionale sui Diritti dei minori che elenca inalienabili diritti e recita a chiare lettere che, in ogni situazione, anche la più complessa, prima di tutto "va salvaguardato l'interesse preminente del minore". Questa dunque dovrebbe essere la bussola che orienta ogni nostro atto come essere umani, come cittadini e come amministratori.
La scuola primaria di Adro è erede di un "glorioso" tempo pieno cui sono stati in anni passati dedicati libri e perfino convegni. E' un "Tempo Pieno" dunque e, le mamme fuori dai cancelli e, soprattutto gli amministratori, (oltre che gli insegnanti e i dirigenti scolastici) dovrebbero sapere che nel Tempo Pieno la mensa non è un optional, un'aggiuntività di cui si può fare a meno, nel Tempo Pieno la mensa è un momento educativo ed è parte integrante dell'attività didattica.
L'Amministrazione deve certamente riscuotere le rette del servizio di refezione, ma di fronte all'insolvenza delle famiglie non può (non potrebbe) punire ed umiliare i bambini, può certamente percorrere altre strade quali l'intervento (discreto) dei servizi sociali per individuare (caso per caso) modalità di pagamenti dilazionati, scontati e , perché no, perfino di gratuità.
E solitamente di questo tipo erano le azioni intraprese dalle Ammnistrazioni Comunali e dai loro Servizi Sociali.
Che cosa è cambiato oggi? Che cosa spinge all'indifferente durezza perfino verso i bambini? Non possiamo non vedere che la maggior parte dei bambini colpiti è figlia di migranti. Non vorremmo parlare di razzismo, ma a pensar male - ci è stato autorevolmente detto- si fa peccato, ma ci s'indovina!