Mercoledì 14 i Deputati della Commissione agricoltura della Camera si prenderanno la responsabilità di decidere se l'Italia debba diventare un Paese in cui gli animali selvatici siano destinati ad essere massacrati dai cacciatori tutto l'anno. Si voterà infatti l'articolo 43 della "Legge Comunitaria 2009" che modifica la legge quadro sulla caccia (Legge 157/92 ), cancellando gli attuali limiti temporali alla stagione venatoria (1 settembre-31 gennaio). Nell'Anno internazionale della Biodiversità, inaugurato dall'ONU a gennaio, per il WWF la norma in votazione domani appare tanto più stridente e contraddittoria poichè va in senso tutto contrario alle leggi e ai principi di conservazione. E' vergognoso che il Parlamento inganni gli Italiani con una norma che, invece di diminuire la pressione venatoria come ci chiede l'Unione Europea, estende la stagione di caccia oltre i già lunghi 5 mesi attuali, deliberando così lo sterminio di milioni di uccelli migratori e la condanna sicura dell'Italia a pagare ingentissime multe per l'ennesima violazione delle leggi europee ed internazionali per la tutela degli animali selvatici " dichiara Stefano Leoni, Presidente del WWF Italia. Il WWF chiede la soppressione dell'articolo 43, ricordando l'incompatibilità assoluta del prolungamento della stagione venatoria con la direttiva europea 79/409/CE, con la Costituzione e con la Convenzione sulla biodiversità. La soppressione definitiva di questa norma è l'unica risposta seria e legittima che il Parlamento possa dare . In caso di approvazione di questa legge, i milioni di italiani che sono rappresentati dalle oltre centro Associazioni che a febbraio hanno inviato un appello al presidente Berlusconi, sono pronti a mobilitarsi con ogni mezzo, compreso il referendum abrogativo. Nonostante l'art. 43 sia stato oggetto in questi giorni di trattative all'interno della maggioranza, con emendamenti migliorativi , torna il rischio che domani si voti invece in favore di "caccia selvaggia". In un recente appello, il Comitato scientifico del WWF Italia, un organo costituito da scienziati e dai migliori esperti in materia ambientale sia nazionali che internazionali, ha rivolto un Appello al Parlamento dove è ribadito l'effetto devastante che una deregulation della caccia avrebbe sulla conservazione dell'avifauna migratrice. "Siamo al rush finale - continua Leoni - e c'è da augurarsi che il voto in Commissione agricoltura alla Camera non riservi brutte sorprese. Il WWF, anche attraverso il suo Comitato scientifico, ha ribadito quanto dannoso sarebbe un qualunque prolungamento della stagione venatoria oltre i paletti oggi esistenti" - "Chi ha a cuore la conservazione delle specie migratrici sa perfettamente che se si cacciasse oltre gennaio non solo si andrebbe contro le direttive comunitarie, ma si intaccherebbe gravemente la componente riproduttiva più importante di una popolazione (gli adulti esperti), ovvero quel "capitale" che maggiormente contribuisce alla produttività degli "interessi" (i giovani dell'anno)". Il nostro Paese ha una posizione geografica strategica per l'attraversamento ogni anno di milioni di uccelli migratori (in questo periodo migliaia di rapaci e cicogne sorvolano lo Stretto di Messina dove è attivo il campo antibracconaggio WWF) e vede, già nel mese di febbraio, un'intensa migrazione verso i territori riproduttivi da parte di molte specie oggetto di caccia, come dimostra un'ampia e solida letteratura scientifica, quando soprattutto gli adulti più esperti anticipano il resto delle popolazioni. Le modifiche all'attuale legge sulla caccia avviene poi in un Paese in cui ben l'81% dei cittadini è sfavorevole a una deregulation della caccia, come rileva il recente sondaggio che WWF insieme a LIPU, Legambiente, LAV, Enpa hanno commissionato a IPSOS. E sempre dal sondaggio risulta che solo il 3% degli elettori della maggioranza di Governo è d'accordo con il voto del loro partito e sempre nella stessa area politica , il 47% ritiene la caccia un'inutile crudeltà che andrebbe vietata.

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