CSVnet, il Coordinamento nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato, esprime la propria netta contrarietà al provvedimento del Governo, con il quale si è deciso di annullare con effetto immediato le agevolazioni tariffarie per le spedizioni postali degli enti non-profit e manifesta una forte preoccupazione poichè questa misura aumenta sensibilmente i costi per il Volontariato e per il non-profit in generale, proprio in un momento in cui l'opera del Volontariato è ancor più necessaria come contrasto alla forte crisi economica in atto. L'aumento delle spese postali si aggira intorno al 500%, ovvero oltre 65 milioni di euro che andranno a prosciugare le casse delle piccole e grandi organizzazioni, penalizzando i progetti e le attività di ciascuna. Un danno pesante, soprattutto in termini di "trasparenza". I Centri di Servizio per il Volontariato hanno lavorato, nell'ultimo anno, al fianco delle Organizzazioni di Volontariato per diffondere la cultura della trasparenza e promuovere strumenti di rendicontazione economica e sociale; la comunicazione postale è proprio uno dei mezzi più utilizzati dalle associazioni per comunicare con i propri donatori e per dar conto di come le risorse raccolte si traducano in progetti e attività concrete. "CSVnet aderisce all'appello di Vita - afferma Marco Granelli, Presidente di CSVnet - ringrazia i CSV che già hanno dato risalto al problema e che hanno invitato le associazioni a mobilitarsi, chiede a tutti i CSV di continuare a diffondere al massimo queste informazioni e la partecipazione di tutto il mondo non-profit a questa iniziativa". Infine, sul confronto avviato tra le Associazioni di categoria del settore, il Governo e Poste Italiane, "E' chiaro che la possibilità di lasciare l'azione di sostegno al non-profit ad accordi singoli attuati da Poste spa (azienda privata) - conclude Granelli - rischia di creare disparità, a svantaggio delle realtà di minori dimensioni, ma soprattutto contrasta con l'art. 118 della nostra Costituzione dove si afferma il principio per cui "Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà".

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