Ogni anno si registrano 2.400 nuovi casi - pari a circa sette al giorno - e l'andamento è in costante aumento. Il 70% di chi soffre di questa patologia è compreso nella fascia dei giovani under 30. Gli infortuni sul lavoro, le cadute accidentali e le "stragi del sabato sera" sono le cause più frequenti (60%) ROMA - Ottantamila persone colpite in Italia e 2.400 nuovi casi ogni anno, pari a circa sette al giorno. Sono questi i numeri legati all'emergenza della lesione midollare, una patologia in costante aumento nel nostro paese che colpisce nel 70% dei casi giovani al di sotto dei 30 anni. Le cause più frequenti (60% dei casi) sono infatti i traumi legati a incidenti stradali - le cosiddette "stragi del sabato sera" -, gli infortuni sul lavoro, le cadute accidentali e i traumi sportivi. A rendere noti i dati emersi da uno studio portato avanti in collaborazione con l'Istud, è stato il Faip (Federazione associazioni italiane paraplegiche) in occasione della presentazione della Giornata nazionale della persona con lesione al midollo spinale, che si è celebrata il 4 aprile sotto l'alto patronato della presidenza della Repubblica. A fronte di una costante diffusione della malattia sono, però, soltanto 350 i posti letto dedicati (Usu) disponibili nei pochissimi centri specializzati che si trovano esclusivamente al centro/nord. Così solo tre pazienti su dieci riescono ad avere un'assistenza adeguata nelle 24 ore successive al trauma, con rischi pericolosi per la sopravvivenza stessa dei pazienti. "Il problema della lesione al midollo spinale è un tema quasi sconosciuto nel nostro paese, anche se i dati ci dicono che è in continuo aumento", sottolinea Raffaele Goretti, presidente del Faip. "La famiglia molte volte è l'unico elemento di sostegno, mentre c'è una limitatezza assoluta dei finanziamenti per la vita indipendente". Secondo la ricerca, infatti, si aggira intorno ai 27mila euro l'anno la spesa che una persona con lesione al midollo spinale deve sostenere nei dodici mesi successivi all'insorgere della patologia. Cifra che scende a 15mila euro negli anni successivi. Un carico economico che ricade quasi esclusivamente sui familiari, che spesso devono ricorrere all'aiuto di una badante con un'aggiunta dei costi intorno a 900 euro al mese. Il 70% di chi si prende cura del malato deve modificare inoltre la sua posizione lavorativa, scegliendo soluzioni come il part-time e - quando ciò non è possibile - chiedendo l'aspettativa o il prepensionamento. Secondo uno studio condotto dal Faip con la regione Marche, inoltre, il 19% delle persone perde il lavoro dopo l'evento traumatico. Una percentuale che nel 2005 era pari al 5,4%."Questa situazione allontana l'Italia dal rispetto della Convenzione Onu sui diritti delle persone disabile, che ha tra gli obiettivi il raggiungimento della vita indipendente", aggiunge Isabella Menichini dello Ias (Istituto affari sociali).(ec/roma)

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