In questi giorni il ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, d'intesa con il ministro dell'Economia e delle finanze, ha finalmente istituito a tutti gli effetti le quattro nuove aree marine protette annunciate da molti anni: le Secche della Meloria, al largo della costa livornese, che sarà gestita dall'antistante Parco regionale di Migliarino san Rossore e Massaciuccoli; "Torre del Cerrano", prima area marina protetta abruzzese, che sarà gestita da un consorzio costituito tra Regione Abruzzo, Provincia di Teramo e Comuni di Silvi e Pineto; "Costa degli Infreschi e della Masseta" e "Santa Maria di Castellabate", sulle coste cilentane, che saranno gestite dal Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, ma con l'attivo coinvolgimento nella gestione dei comuni di Camerota, S. Giovanni a Piro e Castellabate.
Con queste 4, arrivate al traguardo alla fine di un iter burocratico particolarmente farraginoso, malgrado l'accordo con gli enti locali fosse stato raggiunto diversi anni fa, il totale delle aree marine protette italiane sale a 30, senza contare i 2 parchi nazionali con perimetrazione a mare. Un dato che consolida il primato italiano del mare protetto a livello europeo e di bacino del Mediterraneo.
"Salutiamo queste nuove aree marine protette con grande piacere e gli diamo il benvenuto nel sistema nazionale delle aree protette - ha commentato Sebastiano Venneri, vicepresidente di Legambiente - e ci piace segnalare che in questo caso gli enti gestori sono stati individuati già all'atto dell'istituzione, incentrando la gestione sugli enti locali e i parchi già presenti sul territorio. Un esempio concreto di gestione integrata della fascia costiera. Bene ha fatto il ministro Prestigiacomo a portare a termine, con coerenza istituzionale, il lavoro avviato dai suoi predecessori".
"Inoltre, - riprende Venneri - tutte queste nuove aree marine protette rispettano i protocolli tecnici per la nautica e la subacquea sostenibili, adottati dal ministero con le associazioni di categoria, gli enti gestori e gli ambientalisti. Tuttavia, non possiamo non sottolineare, ancora una volta, che il settore delle aree marine protette, che continua a crescere, necessita con urgenza di un riordino normativo e di essere finanziato e sostenuto in maniera adeguata ai compiti assegnati, che sono quelli di governare in maniera sostenibile il mare e la fascia costiera. Auguriamo da subito buon lavoro ai nuovi enti gestori, a cui cercheremo di non far mancare il nostro sostegno a livello locale e nazionale."