"Bisogna dare maggiore credito alla capacità degli enti non profit di influire non solo sulla programmazione dei modelli di welfare, ma più ambiziosamente sul tipo sviluppo economico". Cosi il professor Lorenzo Ornaghi, Magnifico Rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, nel suo saluto ai partecipanti alla Conferenza organizzativa e programmatica delle Acli (Cop) a Milano, ospitata proprio all'interno dell'ateneo.
Per far questo, il rettore ha anche sottolineato che "mettere mano finalmente al libro I del Codice civile è un passaggio fondamentale".
Tornando a riflettere sul fenomeno dell'associazionismo e delle organizzazioni non profit, Ornaghi ha evidenziato come "in una fase di grande incertezza dell'agire umano, il terzo settore in Italia e in Europa cresce". Ora si tratta di "passare dalla fiducia ancora goduta e dalla affidabilità alla rappresentatività socio-politica", proprio in un tempo in cui la fiducia è una risorsa scarsa. Ma per il terzo settore non è tanto il tempo delle autocelebrazioni, quanto quello di domandarsi, ha detto Ornaghi: "Cosa possiamo noi fare di più?".
Anche perché, ha continuato il Rettore della Cattolica, ci troviamo oggi nella situazione in cui, per esempio sul tema della povertà assoluta e delle nuove povertà, "non solo al non profit tocca cercare di dare soluzione al bisogno ma anche di individuare dove il bisogno è".
Infine, accanto al riconoscimento dei passi in avanti del mondo delle imprese nel campo della responsabilità sociale, la sottolineatura di un rischio: "Lo sviluppo di un settore non profit ?parallelo' costruito dalle imprese e il moltiplicarsi di organizzazioni non profit strumentali costituite da enti pubblici e istituzionali, mette a rischio di marginalizzazione il settore non profit ?popolare', nato dal basso".