Un progetto innovativo di registrazione ha permesso a 26mila rifugiati colombiani di ottenere i documenti di identita' in una remota regione dell'Ecuador settentrionale. Per 12 mesi i team mobili composti da funzionari del Ministero degli Affari Esteri ecuadoriano e dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) hanno attraversato terreni impervi nel nord dell'Ecuador per raggiungere i rifugiati.
Lo riferisce una nota dell'Unhcr, che sottolinea come la registrazione sia "un passo vitale" lungo il percorso che porta al riconoscimento formale dello status di rifugiato.
Il progetto rappresenta un modello per tutta l'America Latina, dove la maggioranza dei rifugiati deve spesso recarsi nelle citta' per la registrazione. Meglio conosciuto come 'Progetto di registrazione potenziata', quest'iniziativa ha permesso al governo di prendere una decisione sulla domanda di asilo in un giorno invece che in diversi mesi.
I rifugiati riconosciuti ricevono un documento ufficiale che certifica il loro status, e nei casi per cui sono necessarie ulteriori indagini viene emesso un documento provvisorio che attesta lo status di richiedente asilo. Senza questa documentazione i rifugiati e i richiedenti asilo sono privi di protezione legale e accesso ai servizi di assistenza. "Molti rifugiati vivono in queste remote aree di confine da anni", si legge sulla nota dell'Unhcr, "e non hanno potuto accedere alle procedure per la domanda di asilo nelle aree urbane a causa della mancanza di risorse e di informazioni o per paura. Senza uno status legale la maggior parte di queste persone diventa vulnerabile e viene marginalizzata.
Il possesso di documenti cambia la vita di questi rifugiati che possono muoversi liberamente in Ecuador e accedere a centri medici, scuole e altri servizi". Ma si tratta solo di un primo sforzo, aggiungono dall'agenzia Onu: "Sono necessari ulteriori sforzi per aiutare i rifugiati a integrarsi nelle comunita' ospitanti". Questo progetto e' volto a raggiungere in particolare i piu' vulnerabili, bambini, donne e anziani.

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