Da ieri, lunedì 5 aprile, è entrato in vigore il nuovo codice dei visti Schengen, che armonizza la legislazione e le procedure in tutti i 25 stati che fanno parte dell'area, riducendo l'attesa e i costi dei cittadini di paesi terzi che ne facciano richiesta. "Ottenere un visto UE sarà più rapido", ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissario per gli Affari interni.
Il regolamento, che riguarda 22 stati membri Ue (tutti tranne Gran Bretagna e Irlanda e al momento Bulgaria, Romania e Cipro) più tre Stati associati (Norvegia, Islanda e Svizzera) "garantirà che la normativa europea sui visti venga applicata in modo armonizzato" in modo che "le condizioni per il rilascio dei visti per lo spazio Schengen ai cittadini di paesi terzi diventeranno più chiare, più trasparenti e più eque", ha affermato Malmstroem.
La nuova normativa prevede innanzitutto una riduzione dei costi: 60 euro di diritti di visto per tutti, tranne per i bambini dai 6 ai 12 anni per cui sono stati abbassati a 35 euro e per i cittadini di paesi terzi che hanno un accordo di facilitazione con l'UE. Anche i tempi si accorciano e diventano più certi: due settimane massimo per chiedere il visto e 15 giorni di calendario per ottenere una risposta, che in caso di rifiuto dovrà d'ora in poi sempre essere motivata.
Il visto Ue sarà d'ora in poi unico e cade quindi la precedente distinzione in visto di 'transito' e visto di soggiorno'. Il nuovo visto permetterà di restare nel paese per un totale di 90 giorni su un arco temporale di 6 mesi. Allo stesso tempo, i detentori di un visto di lunga durata d'ora in poi avranno il diritto di muoversi alle stesse condizioni di chi ha un permesso di soggiorno negli altri paesi Schengen per 90 giorni in un qualunque arco temporale di 180 giorni.