Sono passati ventiquattro anni dall'esplosione del reattore numero 4 della centrale nucleare di Cernobyl, ma gli effetti di quell'incidente possono essere ancora devastanti. La Nuova Ecologia, il mensile di Legambiente, fa il punto sulle conseguenze sanitarie dell'incidente che il 26 aprile de 1986 devastò la cittadina dell'Ucraina investendo, con la nube radioattiva, un'area vasta fino all'Italia. Secondo l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) e l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), spiega la rivista ambientalista, sono quattromila mila le persone che ancora oggi potrebbero perdere la vita a causa della radioattività presente nell'ambiente. Ma alcuni studi indipendenti, tra cui le ultime indagini di Legambiente, parlano di cifre nettamente superiori, denunciando molti casi di leucemie e cancro alla tiroide a pochi metri dalla zona rossa, la parte di territorio colpita direttamente dall'esplosione. Le indagini parlano chiaro: la situazione a più di vent'anni dall'incidente non è migliorata confermando che la contaminazione del suolo e del sottosuolo è ancora agli stessi livelli del 1986 e per chi abita nelle province colpite dalla nube radioattiva, il disastro è un problema di tutti i giorni. E fra i rischi, denuncia il servizio che presenta anche un reportage da Minsk, c'è anche quello legato alla provenienza di colture e selvaggina dalla "zona rossa" con pericoli per la salute altissimi. Ma La Nuova Ecologia di aprile punta anche l'indica verso il problema delle acque minerali. Nonostante il nostro Paese possieda le migliori fonti naturali al mondo, paradossalmente siamo tra i primi consumatori di acqua in bottiglia, grazie agli investimenti pubblicitari che indirizzano il gusto verso le bollicine. Ma ora i sindaci si stanno attrezzando. In molti comuni, infatti, è partita la sfida dell'acqua pubblica frizzante: scorre dalle fontane cittadine, è a disposizione di tutti e ci si rifornisce bottiglie di vetro alla mano. L'obiettivo è quello di far tornare i cittadini alla fonte, perché è un'abitudine sana, economica e soprattutto pulita che gli italiani sembrano aver dimenticato. E la partita più importante si gioca con la distribuzione idrica nelle case: grazie a un nuovo sistema di filtrazione, a carbone attivo granulare, si riduce la presenza di sostanze organiche, come cloro e disinfettanti, che possono far assumere all'acqua sapori poco gradevoli. E ancora: la rubrica vivere meglio, questo mese, ci porta sulle colline di Orvieto a casa di Susanna Tamaro, la scrittrice triestina ci racconta le ragioni che l'hanno portata ad abbandonare lo stress e l'inquinamento della città per vivere in una fattoria all'insegna dell'autonomia energetica e alimentare. Inoltre nella rivista una serie di schede sugli hotel, i ristoranti e gli agriturismo "verdi" per organizzare una vacanza ecologica senza rinunciare al confort, alla gastronomia di qualità e al divertimento per tutte le generazioni, a partire dai bambini La Nuova Ecologia può essere acquistata nelle librerie Feltrinelli e on-line nell'edicola virtuale (www.lanuovaecologia.it) al costo di 5 euro (spese di spedizione comprese). Viene inoltre distribuita in abbonamento postale ai soci di Legambiente e agli abbonati (abbonamenti@lanuovaecologia.it, 0686203691). L'ufficio stampa Legambiente 06 86268360-53-99-76

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