Premiato alla ventesima edizione del Festival del Cinema Africano di Milano il lungometraggio "Une vie toute neuve - Una vita nuova" di Ounie Lecomte. Il film, già presentato al Festival di Cannes 2009, racconta l'incredibile storia di riscatto di Jinhee, una bambina sudcoreana "accompagnata" per mano dal suo papà in un orfanotrofio nei pressi di Seul. La vicenda, prendendo spunto dalla storia della regista del film Ounie Lecomte, riprende un episodio decisivo della sua infanzia e lo mette in scena per mostrare gli stati d'animo vissuti da un bambino che, dopo aver vissuto la sofferenza dell'abbandono, rinasce grazie all'adozione. La storia è ambientata in una piccola città della Corea del Sud, nel 1975. Jinhee, una bambina di nove anni, esce di casa insieme al padre che la porta in un orfanotrofio e la lascia senza darle nessuna spiegazione. Jinhee non accetta la sua nuova condizione, non si arrende di essere stata abbandonata, tenta di scappare dalla struttura, non parla con nessuno, spera che il padre ritorni. Delusa e arrabbiata, si chiude in se stessa, sospesa tra una vita passata, che si è interrotta all'improvviso senza saperne il motivo, e una vita futura che non sa se arriverà mai. Nell'orfanotrofio, a scadenze regolari, arrivano coppie straniere che corrono incontro ai compagni di Jinhee, li abbracciano e li portano via per iniziare insieme una vita nuova. Finché un giorno anche per la bambina arriveranno due genitori francesi, pronti ad amare la loro figlia.

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