I dati sono preoccupanti: le stime del Commissario delegato per la Ricostruzione della Regione Abruzzo dicono che solo 17.000 persone hanno trovato alloggio in una delle sistemazioni abitative previste dal Governo (Progetto CASE e MAP), mentre quasi 5.000 aquilani sono ancora sistemati in alberghi sulla costa.
Di quei terribili giorni resterà il ricordo indelebile delle migliaia di volontari accorsi da tutta Italia per portare un sostegno concreto ed organizzato alla popolazione colpita.
Con lo stesso spirito CSVnet,il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato, ha operato nel cratere abruzzese al fianco delle 292 Organizzazioni di Volontariato (OdV) abruzzesi ed in particolare quelle della provincia dell'Aquila, per sostenere i bisogni più immediati di chi si è trovato privo di tutto nella fase dell'emergenza e gettando le basi per una ricostruzione sociale e culturale del territorio.
Tuttavia è purtroppo evidente quanto sia ancora lontano il ritorno ad una vita normale per la popolazione colpita e quante difficoltà ( come le perdite materiali e la dispersione dei volontari, spesso vittime stesse del sisma) il volontariato locale debba ancora affrontare per la ripresa effettiva delle attività.
Un'indagine condotta dal CSVAQ, il Centro di Servizio per il Volontariato dell'Aquila, offre dati poco incoraggianti anche per quanto riguarda la realtà del Volontariato locale.
Il 60% delle associazioni non ha potuto far rientro nelle sedi originarie mentre il 44% non dispone ancora di una soluzione logistica, neanche provvisoria. Inoltre il 34% delle associazioni potrebbe disporre di mezzi e risorse per realizzare una sede ma ha difficoltà nell'individuare aree adatte e disponibili.
"CSVnet, dopo aver sostenuto il territorio durante la fase di emergenza, attivando un punto mobile del CSV dell'Aquila nel campo di Acquasanta all'indomani del 6 aprile, ha garantito in questi mesi una presenza costante sul territorio, grazie all'impegno degli operatori del CSV aquilano e dei colleghi degli altri CSV, e realizzato un intervento straordinario di coordinamento e di sostegno alle Organizzazioni di Volontariato (circa 82 OdV provenienti da tutta Italia) non specializzate in protezione civile, in attività e progetti essenziali per creare occasioni di vita e di relazione per la popolazione sfollata - afferma Marco Granelli, presidente di CSVnet.
Oltre all'emergenza, la necessità di giungere alla ricostruzione ?immateriale' del tessuto sociale del territorio abruzzese ha spinto il mondo dei Centri di Servizio per il Volontariato ad entrare in un ottica progettuale più ampia e duratura, individuando una serie di interventi strutturali e attivando relazioni e partnership con le istituzioni e numerosi attori locali e nazionali del mondo dell'associazionismo e del profit.
Il primo progetto è quello della Casa del Volontariato, la struttura che verrà realizzata entro il 2010 grazie ad una raccolta fondi che, dal mese di maggio del 2009, vede coinvolti i 72 CSV italiani, Banca Etica, Round Table Italia ed il gruppo editoriale Vita e che ha raccolto, ad oggi, 500.000 euro e promesse di impegno per ulteriori 200.000 euro.
"La Casa non sarà solo la nuova sede del CSV dell'Aquila e di tutte le associazioni locali che ne hanno già fatto richiesta - dichiara Roberto Museo, cittadino dell'Aquila e direttore di CSVnet - ma sarà un laboratorio per costruire reti e collaborazioni frale OdV e gli altri attori sociali e per elaborare proposte sostenibili e risposte concrete ai nuovi bisogni della comunità aquilana".
Un ulteriore passo è rappresentato dall'importante lavoro di formazione, sostegno ed
accompagnamento alle OdV locali realizzato dai CSV abruzzesi per la presentazione dei progetti sperimentali finanziati con il Fondo Nazionale per il Volontariato per l'anno 2010 e che ha consentito il finanziamento di ben 30 progetti (per un ammontare di 919.800 mila euro circa).
Nei prossimi mesi sarà possibile per il volontariato abruzzese partecipare ai bandi sulla progettazione sociale, che sarà realizzata grazie alla collaborazione fra i CSV e le fondazioni di origine bancaria con lo stanziamento di 2,5 milioni di euro, disponibili grazie all'accordo nazionale che vede insieme CSVnet, ACRI (associazione delle fondazioni di origine bancaria), Forum Terzo Settore, ConVol, Consulta dei Comitati di Gestione.
L'obiettivo è quello realizzare un sostegno pluriennale, duraturo e di rete per sostenere progetti di ricostruzione sociale, di sviluppo di comunità, di risposta ai bisogni della popolazione già presenti e acuiti dal sisma. I CSV abruzzesi lavoreranno a fianco delle Organizzazioni di Volontariato per accompagnarli nella realizzazione di progetti che abbiano come idea guida quella della ricostruzione sociale partecipata, in cui sia coinvolto oltre il Volontariato anche l'impresa sociale, l'università e gli enti locali.
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