(Ln - Milano) Parte da Milano, dalla condizione di vita metropolitana, per diffondersi in tutta la regione, il progetto di un Comitato strategico "Donna-Famiglia-Lavoro" che affianchi il presidente della Regione nell'individuare e realizzare politiche innovative per affermare il protagonismo della donna nella società e la conciliazione famiglia-lavoro.
Chiamati a farne parte, esponenti del mondo dell'impresa e del sindacato, associazioni familiari e femminili, esponenti del mondo dell'università, della ricerca, dell'area socio-sanitaria, giuristi, personalità della cultura e dello spettacolo.
"Fare in modo che nessuna donna sia più costretta a scegliere tra cura delle relazioni familiari e lavoro", ha sintetizzato il presidente, il quale pensa a un fondo speciale di 10 milioni all'anno dedicato a questo scopo.
"Per superare la contrapposizione tra maternità e lavoro, tra famiglia e impegno nel sociale occorre incidere sull'organizzazione dei servizi e degli orari nelle città, nelle scuole, nella pubblica amministrazione, nelle aziende, nel commercio e, prima ancora, incentivare una cultura aziendale, politica, sociale in grado di valorizzare i talenti".
Messaggi di plauso per questo progetto sono giunti con messaggi dal ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, dall'imprenditrice Diana Bracco, dalla consigliera di parità Maria Teresa Coppo Gavazzi. Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti, tra gli altri, con parole di approvazione e di sostegno, la sociologa Giovanna Rossi, l'imprenditrice Daniela Guadalupi, la presidente dell'Associazione Donne e tecnologia, Gianna Martinengo, il sindacalista Gigi Petteni della Cisl.
All'inizio della legislatura che si sta concludendo, il presidente aveva istituito un Comitato strategico per la competitività, con esponenti di punta del mondo economico, atraverso nel quale sono state elaborate e confrontate esigenze e suggerimenti che hanno portato a iniziative anche legislative nel campo del mercato del lavoro, della formazione, della Dote scuola, fino a una legge esplicitamente dedicata alla competitività. Ora questo nuovo Comitato sarà analogamente chiamato a studiare in che modo e con quali azioni dare maggiore sostegno sociale alla maternità e alla natalità, assicurare continuità di reddito alle lavoratrici precarie, sviluppare l'occupabilità femminile, attuare politiche efficaci a favore dell'imprenditoria femminile .
E ancora: incentivare le imprese perché valorizzino l'apporto professionale delle donne attraverso strumenti di flessibilità; incentivare il welfare aziendale e un'organizzazione del lavoro che favorisca la conciliazione tra vita familiare e vita professionale. Senza trascurare le cose già fatte e le iniziative realizzate, come la dote donna a sostegno delle lauree deboli, gli aiuti per l'avvio di imprese al femminile, lo sviluppo di strutture per l'infanzia (in Lombardia sono già 52.560 i posti negli asili nido per i bambini da 0 a 3 anni, le politiche dei tempi delle città (Piani territoriali degli orari), ecc.
(Lombardia Notizie)